Lo aveva promesso durante le elezioni presidenziali del 2016, e ha mantenuto la parola già durante la prima metà del 2017: le ultime azioni politiche del presidente americano, Donald Trump, sono in totale antitesi con quelle compiute dal suo predecessore, Barack Obama. Quest’ultimo, durante il suo mandato, promosse norme per favorire l’integrazione della componente transgender all’interno della società: basti ricordare la legge che permetteva agli studenti transessuali di scegliere spogliatoi o bagni in base all’identità di genere in cui si identificavano.
Il tycoon, a inizio mandato, non solo ha revocato questa norma ma negli ultimi giorni ha annunciato che d’ora in poi i transgender non potranno entrar a far parte delle forze armate, revocando di fatto una decisione assunta durante l’amministrazione Obama.
Le motivazioni, alla base di questa involuzione nella promozione e salvaguardia dei diritti civili, sono state chiarite dal presidente americano in una serie di tweet: “Dopo consultazioni con i miei generali ed esperti militari, informo che il governo degli Stati Uniti non accetterà o consentirà ad individui transgender di servire, in qualsivoglia ruolo, nelle forze armate degli Stati Uniti”. “I nostri militari – ha continuato Trump – devono concentrarsi su decisive e schiaccianti vittorie e non possono essere oberati dai tremendi costi medici e disagi che comporta avere transgender nelle forze armate. Grazie”.
Questa decisione ha lasciato interdetto il Pentagono, che ha invitato i giornalisti a contattare la Casa Bianca per qualsiasi domanda in merito alla vicenda, e ha ovviamente smosso l’opinione pubblica: sulla vicenda è intervenuta anche Chelsea Manning, ex soldato ed oggi soldatessa, dell’esercito americano condannata per aver inviato dei documenti segreti a WikiLeaks e poi graziata da Obama: “Sembra una vigliaccata. Quindi, le forze armate più grandi più forti più ricche sulla terra si lamentano per qualche persona trans ma finanziano gli F35? Suona come vigliaccheria”.
La scelta di impedire l’accesso dei transessuali all’interno dell’esercito, è stata criticata anche da alcuni membri dello stesso partito di Trump: il senatore John McCain ha dichiarato che “chi ha i requisiti medici dovrebbe essere consentito di servire nelle forze armate”.
Dorotea Di Grazia
Conoscevo giá la notizia, considerato che le forze armate americane accettano all’interno del loro personale sia uomini che donne, siamo veramente davanti ad un caso di discriminazione sociale.
Ho però decisamente i motivi di credere, che in generale al popolo transgender, poco importi della mancata opportunità di essere arruolati nell’esercito, ANZI!!
Certo, il concetto alla base é fastidioso, al posto di andare avanti , sembra che la storia ci riporti sempre a testare gli stessi errori.