Da oggi il parco Comunale Arnaldo Mussolini di Latina cambierà nome. La zona verde della città non sarà più dedicata al fratello minore del Duce ma renderà onore ai due magistrati che hanno perso la vita combattendo la mafia, Falcone e Borsellino. Alla cerimonia svoltasi oggi in occasione del venticinquesimo anniversario della strage di via D’Amelio ha partecipato anche la presidente della Camera Laura Boldrini.
La decisione di rinominare l’area è stata presa a fine giugno dal sindaco Damiano Colletta. “Il parco è il centro della città, il luogo dove portiamo a passeggio i bambini. Intitolarlo a Falcone e Borsellino è un segnale importante” ha commentato il primo cittadino. Una grande svolta per il capoluogo pontino fondato durante il fascismo. Latina ha dimostrato di essere pronta a voltare pagina e lasciarsi alle spalle il ricordo di quel cupo ventennio.
Eppure c’è chi non condivide la scelta della giunta comunale. Il restyling toponomastico ha subito scatenato una bufera di polemiche da destra: “La storia non si cancella” ha commentato Nicola Candrini, portavoce di FdI. Dalla sua parte anche tutte le frange meno moderate, da Casa Pound a Forza Nuova.
La Storia tanto cara a Candrini va conosciuta prima ancora di essere difesa. Arnaldo è stato molto più di un sostenitore del regime, può tranquillamente ambire ad essere considerato un braccio destro del fratello Benito. Il secondogenito della famiglia Mussolini ha partecipato alla marcia su Roma, è stato direttore del Popolo d’Italia e ha revisionato tutti i discorsi più importanti del Duce. Si definiva “il destro dei più destri”.
Così, a venticinque anni dalla morte di un magistrato-eroe che ha sempre portato a testa alta la sua ideologia conservatrice, i suoi successori politici protestano contro un parco che gli renda onore. Evidentemente c’è destra e destra. Forse i nostalgici che oggi contestano l’iniziativa della giunta di Latina si sentono più molto più vicini a Arnaldo Mussolini che a Paolo Borsellino.
Grigorij Silaev