Non mi dilungherò molto nel giustificare la scelta annunciata dalla BBC domenica scorsa, che Jodie Whittaker sarà il tredicesimo Dottore, la prima donna a vestire i panni del viaggiatore del tempo e dello spazio proveniente dal pianeta Gallifrey, anche perchè l’ha già fatto esaurientemente una collega nell’articolo Jodie Whittaker sarà il Tredicesimo Dottore, ma soprattutto perchè l’argomento di cui mi voglio occupare è l’odio insensato che parte del fandom sta riversando sulla nuova protagonista di Doctor Who.
A quanto scritto da Alice Porta voglio aggiungere solo un paio di cose, rispondendo ad alcune obiezioni lette in questi giorni, fermo restando che è lecito: non amare l’idea di questo nuovo Dottore, mollare la serie, guardarla storcendo la bocca e fare smorfie schifate etc. etc. stiamo parlando di uno show tv e sui gusti non si discute.
Una delle cose che ho letto più volte in questi giorni è “basta con questo politically correct! ha rotto, nelle ultime due stagioni prima il Master donna, poi la companion lesbica e ora il Dottore donna!” , sul basta politically correct non entro, se ne potrebbe discutere per ore rimanendo ognuno sulle sue posizioni, voglio invece esprimermi su quanto questo telefilm sia il bersaglio sbagliato su cui sfogare la propria rabbia contro il (vero o presunto) conformismo del politically correct infilato dappertutto a forza per moda o dovere. Mi chiedo che serie abbiano visto finora, tutto il nuovo Doctor Who, dal 2005 in poi, è un megaspot al politically correct, non è iniziato certo con Missy e Bill. Tanto per fare un esempio: il Dottore è colui che libera gli schiavi Ood dalla prigionia sentendosi in colpa per non essersi accorto che fossero schiavi al loro primo incontro e che ha la capacità di sentire il loro tristissimo canto di prigionia per tutto il tempo. Credete che la scena tra lui e la mitica Donna, quando lei gli chiede di farle sentire quello che lui sente e poi non resiste che pochi attimi e gli chiede di toglierlo, ma poi chiede “tu puoi ancora sentirlo?” e il Decimo Dottore risponde “tutto il tempo” servisse per dirci che il Dottore ha il superudito alla Superman? No serviva per dirci che il Dottore non è mai sordo alle sofferenze e alle richieste di aiuto, questo avveniva nella quarta stagione, nel 2009, se il politically correct è una moda direi che Doctor Who l’ha precorsa.
L’odio e i pregiudizi inaccettabili
Ma come ho detto voglio parlare di altro, perchè in questi ultimi giorni ed ore le risposte scomposte di chi non condivide la scelta sono andate oltre ogni livello di guardia e in questo di lecito non c’è nulla.
Facciamo una premessa, sono un malato di serie tv, un vero dipendente, ne vedo tantissime, in maniera bulimica quasi, spaziando da serie di genere (quelli che prediligo) di basso livello a quelle che considero capolavori, Doctor Who è una delle serie del mio cuore, una di quelle a cui sono più affezionato e per qualità la considero se non tra le primissime comunque una serie di ottimo livello.
Premesso quanto sopra voglio essere chiaro su una cosa: anche se condividessi il fatto che quella di Jodie Whittaker fosse una scelta sbagliata, sia nel genere che nell’attrice, gli attacchi personali rivolti alla stessa Whittaker e i rigurgiti di becero maschilismo sono inaccettabili.
Ve lo spiego con una metafora, immaginiamo una bilancia, immaginiamo che io come voi ritenessimo che maschilismo e pregiudizi non hanno per nulla a che fare con la nostra avversione per la scelta della BBC, mettiamo su un piatto della bilancia la convinzione che sarà un disastro per lo show e che la Whittaker sia inadatta e persino una pessima attrice (anche se verrebbe da chiedermi ma l’avete vista recitare? io in Broadchurch l’ho trovata bravissima) , sull’altro piatto della bilancia mettiamo invece che criticare questa scelta di genere sia propellente per una cultura maschilista che si sta scatenando su sghignazzi del livello di “avremo il rossetto sonico al posto del cacciavite sonico” e mettiamoci che la contrarietà si sta anche esplicitando in attacchi personali all’attrice, persino in gente che va a recuperare foto a seno nudo da vecchie interpretazioni e le posta, non so se per insensato e bigotto shaming o perchè pensa che magari la BBC potrebbe riconsiderare la scelta della protagonista del suo show di punta per il target delle famiglie.
Io ritengo che i due piatti della bilancia non possano pesare ugualmente e che dovreste pensarlo anche voi se siete persone perlomeno un minimo decenti che hanno il senso delle priorità, la solidarietà alla scelta della BBC e in primis alla Whittaker a questo punto è un obbligo, non un’opzione.
Roberto Todini
Purtroppo si è avverato quanto in tanti temevano. L’hanno voluta donna ma non le hanno dato le stesse scene d’azione che il personaggio faceva in un corpo maschile. Incapacità dell’attrice o censura verso le scene in cui una donna è minacciata\picchiata\ferita o altro. ???
Copione scialbo, anche lessicalmente più povero, meno battute, nessun monologo. Non saprò mai se in confronto al 12 recitava a cane, o se le hanno fatto fare quella figura.
Politicamente corretto: qui per mio conto si è esagerato in una maniera che spingerebbe a stare dalla parte conservatrice da quanto è esplicito e irritante. Sembra un sermone, un indottrinamento. Mi piaceva quando le idee progressiste c’erano ma affioravano dalla trama e creavano un dibattito, perché non sempre le scelte progressiste o quelle compassionevoli erano prive di conseguenze negative – come salvare un ragazzino che diverrà da adulto il creatore di una razza distruttrice. C’erano compagni alieni, gay, bisex, lesbiche come c’erano persone qualsiasi o altre parti dell’umanità rappresentate. I compagni comunque non rubavano la scena, e il loro rapporto col protagonista poteva essere d’amore ma anche di amicizia. Adesso ci sarà il nuovo cambio, un avvenente ragazzo nero, e già speculano se sia gay o no o chissà… certo che dopo tutte le proteste, personalmente sarei tornata un po’ indietro, fossi stata la produttrice, non perché non mi piaccia il nuovo ( che è appetitoso! ) ma perché, sebbene fondate su motivazioni che non condivido, le opinioni dei fan contano. Una serie vive fino a che i fan la guardano. La 13 ha già fatto calare gli indici d’ascolto a picco, e anche le vendite di gadget ( no, non è la crisi perché per Games of Thrones e per Squid Games eccome che hanno buttato soldi in magliette e cavolate varie). Non vorrei che si arrivasse allo stop.