Il rogo della Grenfell Tower può diventare una tragedia dalle dimensioni catastrofiche. Si parla di almeno 76 dispersi che andrebbero ad aumentare il bilancio delle vittime, attualmente di 17, ma inesorabilmente destinato ad aumentare di ora in ora. Si teme addirittura che possa superare il centinaio visto che all’interno dell’edificio ci viveva un vasto numero di famiglie, di cui molte affette da condizioni economiche disagiate.
Nel frattempo in Gran Bretagna piovono brusche critiche su Theresa May. Gli inglesi l’accusano di non essersi presentata all’incontro con i residenti, a differenza del sindaco Sadiq Khan e di Jeremy Corbin, il capo del partito laburista inglese. Il premier della nazione si è limitato ad una riunione con i soccorritori, evitando il faccia a faccia con gli abitanti del quartiere, i più colpiti da questa tragedia ed aspramente arrabbiati nei confronti delle autorità.
Proprio per questo verrà organizzata una manifestazione a Westminster. Gli abitanti del quartiere sfileranno sotto le sedi governative e parlamentari al grido di giustizia per Grenfell, sospinti dal desiderio di chiarezza. Ci si chiede cosa possa aver causato il rogo. In secondo analisi, come mai la torre non è stata messa in sicurezza a tempo debito. Infine, perché una volta fatto, è stato utilizzato un tipo rivestimento che era stato vietato negli Stati Uniti.
A tal proposito, il Times ha raccolto la testimonianza di un venditore della ditta americana Reynobond, la quale avrebbe fornito i pannelli in alluminio in funzione isolante installati nella torre. Secondo il quotidiano britannico, negli USA tale versione di pannelli isolanti è vietata negli edifici più alti di 12 metri per l’elevato rischio di infiammabilità.
Sempre secondo il Times, la società che ha installato i pannelli della Brenfell Tower avrebbe optato per un tipo molto più economico della media, mettendo ancora più a rischio la sicurezza dell’edificio.
Come detto in apertura, la tragedia sta assumendo contorni inimmaginabili. Il numero dei dispersi sarebbe enorme ed i corpi delle vittime potrebbero essere recuperati e identificati soltanto in minuscola parte. Un coltello nella piaga delle numerosissime famiglie coinvolte nel rogo, ancora alla ricerca dei loro cari.
Intanto in Italia colpisce la storia di Gloria Trevisan, che era partita per Londra per cercare lavoro, dopo una laurea in Architettura.
Il giornale “Repubblica” ha intervistato una sua amica che ha raccontato come Gloria fosse un’ottima lavoratrice. In più, ha spiegato che la situazione a Londra non è più rosea come negli anni 2000 in termini di qualità della vita. I problemi legati alla sicurezza infatti aumentano sempre di più perché “hanno tagliato i fondi per via dell’austerity“.
Salvatore Rizzo