La spiaggia di Vaadhoo è un posto paradisiaco situato al nord dell’arcipelago delle Maldive. Adatto a tutti gli amanti della natura e della pace dei sensi.
Questa spiaggia situata all’interno del Oceano Indiano promette di stupire i visitatori con un favoloso spettacolo.
Un particolare plancton
Il plancton è un insieme di organismi, che si lasciano trasportare dalle correnti marine. Esistono diverse classi di plancton, quello responsabile dell’effetto della bioluminescenza è quello della famiglia dei dinoflagellati, minuscole alghe acquatiche contenenti clorofilla.
La bioluminescenza nelle Maldive
Cosa rende il mare così luminosamente brillante? Gli scienziati hanno studiato il fenomeno e hanno notato che l’oceano è popolato da un particolare plancton chiamato Plancton Bioluminescente.
Questi minuscoli esseri viventi permettono di produrre luce per mezzo di particolari reazioni chimiche. Entrando nel dettaglio gli esperti parlano di una vera e propria reazione di difesa chiamata luciferasi. Il bagliore azzurro infatti viene prodotto da una particolare proteina denominata luciferase che viene prodotta dal plancton in situazioni di pericolo, andando così a colorare il bagnasciuga e l’acqua. Il plancton infatti per difendersi dai predatori, emette questa caratteristica luce bluastra che gli permette di scampare i pericoli. La luce che il piccolo plancton emette viene denominata luce fredda. Tale fenomeno può presentarsi quando il plancton è in alte quantità e nella stagione estiva.
I luoghi per ammirare il fenomeno
Le Maldive sono note per presentare questo magico spettacolo ma il fenomeno della bioluminescenza lo possiamo trovare anche in altri luoghi.
In Giamaica, vi possiamo trovare distese di fitoplancton nel mare.
In Giappone la Baia Toyama offre uno spettacolo molto simile a causa dalla presenza di particolari calamari.
Invece in Australia sono presenti delle larve di Arachnocampa, specie di funghi che allo stadio larvale garantiscono il fenomeno dello scintillio. Si possono trovare sia nelle grotte sia in zone protette nelle foreste.
Elena Cremonesi