Il primo giugno, Rete 4 ha trasmesso il film “Salvate il soldato Ryan”, a pochi giorni dalla ricorrenza del 6 giugno. Infatti, quel giorno nel lontano 1944, migliaia di uomini morirono sulle spiagge francesi, per liberare l’Europa dai nazisti.
Il film è stato diretto dal noto regista Steven Spielberg nel 1998, e interpretato da Tom Hanks, Matt Damon, Vin Diesel, Paul Giamatti e Tom Sizemore e molti altri personaggi. Immagini crude, soprattutto nel primi venti minuti di film, sono state realizzate con incredibile verosimiglianza.
Il film ha vinto 5 premi Oscar, tra i quali anche per il miglior regista.
Salvate il soldato Ryan: trama e personaggi
Lo sbarco in Normandia e la battaglia del D-day sono gli eventi che anticipano il resto della trama del film. I membri del secondo battaglione Ranger, guidati dal Capitano Miller-Tom Hanks-si ritrovano nell’inferno del fuoco nemico.
Durante la battaglia, due fratelli della famiglia Ryan rimangono uccisi. Precedentemente, un terzo fratello era scomparso nel Pacifico, combattendo contro gli aerei giapponesi. La notizia della loro morte viene riportata alla loro madre nello stesso giorno.
Il Capo di Stato Maggiore dell’esercito George Marshall, venuto a sapere dell’esistenza di un quarto fratello, decide di inviare Miller e sette uomini per ritrovarlo. L’ultimo fratello rimasto in vita, infatti, risulta paracadutato e disperso in Francia.
Film tratto da una storia vera
Pochi sanno che il film “Salvate il soldato Ryan” in realtà è tratto dalla storia vera dei quattro fratelli Niland, tutti soldati dell’esercito USA.
Nel giugno del 1944, le autorità statunitensi scoprirono dell’uccisione del paracadutista dell’82esima divisione Airborne, Robert Niland. Così come anche della morte di suo fratello Preston, della 4a divisione di fanteria. Intanto, la famiglia Niland era già stata sconvolta dalla scomparsa nel Pacifico dell’altro fratello, Edward Niland, pilota della US Air Force.
Tre dei quattro fratelli si sacrificarono per la patria. Per gli Stati Uniti riportare indietro l’ultimo fratello e porlo in un’unità non combattente era divenuta una missione di fondamentale importanza.
Il paracadutista Frederick Niland si trovava sul fronte della Normandia e non era disperso. Egli apprese della notizia della morte dei suoi fratelli da un cappellano militare.
L’eroica impresa della squadra di soldati del film in realtà non si è mai verificata. A riportare indietro Frederick fu una decisione presa a tavolino, grazie alla “Sole Survivor Policy”. Quest’ultima era una direttiva del Ministero della Difesa, per la quale prevedeva una serie di norme volte a proteggere i membri di una famiglia dai combattimenti se già altri familiari erano morti.
In realtà il fratello Edward non era morto nel Pacifico, ma si era salvato buttandosi con il suo paracadute.
Frederick ed Edward morirono entrambi negli anni Ottanta del Novecento. I due fratelli morti in Normandia, invece, furono seppelliti nel cimitero di guerra in Francia.
La guerra in Normandia
All’alba del 6 giugno del 1944, un corpo di spedizione alleato-di notevole dimensione-sbarcò sulle coste della Normandia. Esso fu diretto dal generale americano Dwight Eisenhower ed il comando operativo del maresciallo britannico Bernard Montgomery, con l’aiuto delle forze aeronavali.
Un’impresa che spazzò via un’intera generazione di giovani. Da allora, il 6 giugno di ogni anno, ricorrono le celebrazioni per ricordare il D-day. Lo sbarco aveva la funzione di aprire un varco, il “Vallo Atlantico” costruito dai nazisti, e creare un secondo fronte che avrebbe potuto portare alla resa della Germania.
La Normandia fu scelta proprio per la sua posizione strategica, in quanto la costa inglese e quella francese si avvicinano al Pas De Calais. Gli Alleati, infatti, fecero credere fino a poco prima del loro arrivo, che lo sbarco sarebbe avvenuto sulle spiagge di Calais, tentando di depistare i tedeschi.
Nel giro di pochi anni, non rimarrà più nessuno a raccontarci di una pagina di storia che potrà essere solamente studiata attraverso i libri.
Il prezzo per la liberazione fu veramente molto alto per l’Europa. Il regime nazi-fascista ha mietuto migliaia e migliaia di vittime, soprattutto fra la popolazione civile. Senza gli Alleati, l’Europa avrebbe vissuto molto più a lungo l’incubo nazista e con una perdita di vite incommensurabile.
Sono passati quasi settant’anni da quel fatidico giorno. Le basi militari terrestri aeree e navali statunitensi non sono state smantellate. Esse si sono rafforzate e vanno oltre la posizione strategica dell’Europa. Gli Stati Uniti sono la potenza militare più forte al mondo e sembrerebbe decidere le sorti dell’umanità.
Tamara Ciocchetti