Cara bistecca, addio! Un italiano su dieci sceglie di diventare vegetariano o vegano. Questo è quanto riferisce la Società scientifica di nutrizione vegetariana, che segnala un trend in costante aumento. Tra una mucca pazza, un pollo ammalato, il diabete, l’obesità e il cancro, l’allarme dell’Oms sulla carne rossa, pare proprio che per molti quella di abbandonare la carne sia diventata quasi una scelta obbligata. O forse un fattore di coscienza.
Il costante allarme per la nostra salute ci porta ad essere più responsabili, almeno finché ci si approccia a uno stile di vita sano ed un regime alimentare equilibrato. Sull’onda lunga dell’Expo 2015, dove prelibatezze esotiche a base di insetti gourmet ci hanno suggerito che scorpioni e cavallette soppianteranno la fiorentina, una dieta priva di proteine della carne, ma con latticini e uova, o priva di qualsiasi fonte animale ma ben bilanciata da legumi non rappresenta in sé un rischio per la salute. Tanto da non escludere persino una fase di vita delicata come lo svezzamento.
Dai controlli eseguiti su soggetti vegetariani, è emerso come questo tipo di regime alimentare rappresenti una protezione da malattie cardiovascolari, dell’apparato metabolico e protegga dal cancro. C’è poi il fattore ecologico, ciò che mangiamo ha un impatto sull’ambiente e ciò spiega la massiccia diffusione del cibo a km 0, soprattutto nelle mense scolastiche.
C’è, poi, una folta schiera di crudisti, fruttariani, per giungere all’assurdità del respirianesimo, ovvero l’alimentazione a base di energia. In un panorama così variegato si fa strada, più sensatamente, il reducetarianesimo.
Promosso da Brian Kateman, giovane ricercatore della Columbia University, questo regime alimentare si propone come assolutamente ecosostenibile, nonostante il consumo moderato di carne. Sicuramente meno drastico rispetto al veganesimo, il reducetarianesimo punta sul controllo di qualità e quantità della carne da consumare. Già, perché ciò che la Società scientifica di nutrizione vegetariana non dice è che una buona fetta di vegetariani e di vegani torna sui propri passi entro un anno.
La dieta reducetariana potrebbe soppiantare in toto quella vegetariana, perché in fondo alla portata di tutti, e già vanta parecchie star, come Natalie Portman che la promuovono. Tra vezzi, capricci e mode passeggere, quella dell’approccio salutistico al cibo pare essere una tendenza destinata a durare nel tempo.
Alessandra Maria