Il governo Renzi di eredità ce ne ha lasciate parecchie ma quelle peggiori, secondo me, sono le norme sulla “responsabilità civile dei magistrati”. È scomparso il cosìddetto “filtro di ammissibilità”. In pratica qualsiasi obiezione al processo è buona, se il giudice che vi è stato assegnato non ama i Beatles quanto voi ora potete accusarlo di non essere sereno nei vostri confronti e lo Stato Italiano è obbligato a verificare. Il tutto potrebbe anche avere un senso se il giudice ascoltasse Gigi D’Alessio, ma in quel caso sarei io a non essere sereno con lui.
Caz*o vuol dire “responsabilità civile” di un magistrato? Ma si scherza o cosa? Un magistrato rappresenta lo Stato, mica se stesso. Quando pronuncia una sentenza dice: “in nome del popolo italiano”, mica “secondo me”. Come se io facessi causa a un vigile sostenendo che non può lavorare vicino casa mia perché gli ho pipato la moglie. Al limite, quando e se mi facesse una multa che io ritenessi ingiusta, ricorrerei contro il Comune, mica contro di lui. E poi, successivamente, gli piperei la moglie un’altra volta ma questo è un altro discorso, del resto voi non avete visto che popò di topa che è, quindi non potete capire. Ad ogni modo, la parte peggiore di tutto questo è che queste norme finiscono per intimidire ulteriormente i giudici, che dovendo dirimere una controversia, sono già naturalmente esposti alle rivendicazioni di chi perde, e in un processo il pareggio non esiste, non sono i playoff. Infine, è allucinante lo so, grazie a questa legge oggi un imputato può citare per danni un magistrato già durante il primo grado di giudizio. Chiaramente perderebbe, perché la responsabilità del giudice si può stabilire solo alla fine, ma nel frattempo il processo principale che fine fa? Il giudice può giudicare serenamente qualcuno da cui contemporaneamente si deve anche difendere? Una genialata simile non era riuscito a concepirla nemmeno Berlusconi e sì che di tr*iai se ne intende.
Ettore Ferrini