Fatima O Maria Giulia?
“Maria Giulia Sergio “è la protagonista indiscussa di questi giorni: il suo nome non dice nulla cosi, ma se la ribattezziamo come,“Fatima”, sicuramente non passerà inosservato .
In una nazione cattolica come la nostra chiamarsi “Fatima” evoca mistero, verità, purezza, fede, nessuno penserebbe mai all’Islam,al burka, all’Isis o al terrorismo… Ma come in ogni cosa esiste un’eccezione e Fatima lo è a tutti gli effetti.
“In casa comanda l’uomo…prendi mamma per i capelli e vieni qua”
E’ cosi che si rivolge Fatima parlando al telefono con suo padre, lei è ormai in Medio Oriente ed è una combattente, completamente indottrinata e ideologizzata da una cultura che non le appartiene. Per lei esiste da alcuni anni, solo il paradiso islamico e tra i suoi obiettivi principali c’è preoccuparsi di informare i genitori su come raggiungere l’Isis.
Premura primaria è convincere il padre a licenziarsi dal lavoro, portando con se durante il viaggio, la liquidazione (circa 25mila euro ) e dare indicazioni pratiche sulle grandezze delle valigie: “Devono essere piccole, leggere e con ruote grandi”.
L’islam è descritta da Fatima come una sorta di “Terra promessa” dove ” c’è lavoro sicuro perché c’è tanta terra da coltivare” parole esatte intercettate durante la conversazione, l’Islam e la Siria sono per lei “una salvezza”.
Si tratta di amore per il proprio uomo o sfiducia nello stato italiano?
Il cambiamento di Maria Giulia in “Fatima” è determinato dagli uomini che incontra nella sua vita: già a 21 anni comincia a difendere l’Islam come è evidente in una intervista a Pomeriggio 5 nel 2009, nel settembre 2014 parte in Siria per raggiungere il marito attuale, combattente jihadista .
La pressione esercitata sui familiari affinchè la raggiungano è talmente forte che la sorella e il padre di Fatima partono. Una volta fotografati a Inzago, tra Milano e Bergamo, con le valigie pronti per il viaggio i parenti sono stati riconosciuti, bloccati e arrestati, quindi interrogati. Sono attualmente accusati di associazione con finalità di terrorismo e di organizzazione del viaggio per finalità di terrorismo.
Alla luce di quanto accaduto, sorge spontaneo chiedersi come sia possibile che madre, padre, e due figlie si siano lasciati completamente soggiogare dalla cultura islamica, pur avendo origini napoletane, italiane. Come è possibile che un’unione nata dall’amore tra due persone, Fatima e il suo compagno, abbia avuto come risultato finale un esito così negativo. Una famiglia spaccata a metà, agli arresti, che ha agito forse preda della disperazione?
La sottomissione della donna nei paesi islamici è all’ordine del giorno e questo lo sapevamo già, ma vi induco a riflettere su come sia stato possibile, senza che nessuno intervenisse, che una ragazza italiana, nata e vissuta in Italia, si sia fatta condizionare e convincere dal proprio uomo al punto da stravolgere completamente la sua vita rinunciando alla sua libertà, alla sua emancipazione, scegliendo “l’Isis”?
Le parole di Alfano e Twitter
Su Twitter il ministro Alfano afferma: “Oggi è un giorno importante contro il #terrorismo. Con 2 grandi operazioni di Polizia colpite duramente cellule terroristiche” #Statopiùforte (https://twitter.com/angealfa)
… Eppure nonostante ciò, sono i valori di una cultura italiana che funziona che andrebbero rinforzati e allora forse, lo stato sarebbe davvero più forte.
Evidentemente se “Fatima” ha agito in questo modo, doveva in parte pensarla come Confucio relativamente alla giustizia italiana, altrimenti perché partire?
“ La mente dell’uomo superiore ha familiarità con la giustizia, la mente dell’uomo mediocre ha familiarità con il guadagno” Si dice che né lei né la sua famiglia navigasse nell’oro…