No, non c’è una emoticon per il terremoto. Ma loro hanno trovato il modo di raccontarlo lo stesso in maniera multimediale. Hanno vinto loro, quelli che da quest’estate convivono con il terremoto. Gli studenti dell’Istituto De Gasperi Battaglia di Norcia, sono riusciti a vincere con un convincentissimo lavoro da brivido il premio MIUR “Scrivere per il teatro”.
Il brivido che regala questo video che non fa altro che riportare frasi tratte dai Whatsapp che si scambiavano nei giorni cruciali ha un che di ancor più drammatico letti in sequenza. Genitori che si sincerano di come stanno i figli. Professori che si interrogano su dove siano dislocati gli alunni. E l’alunno che risponde “Siamo in macchina” perché la sua casa è nella zona rossa e quella dei nonni è crollata.
Hanno vinto una competizione che coinvolgeva quasi trecento scuole
Alla competizione hanno partecipato quasi di trecento scuole. Ma questo lavoro, realizzato dagli studenti di Norcia, è decisamente incisivo e encomiabile. Un corto che dovrebbe rimanere a memoria di eventi come quelli del terremoto che si ripropongono e che noi dimentichiamo quando scema a loro presenza sui media nazionali. Il premio è stato assegnato loro il 27 marzo con una cerimonia al Teatro Vascello a Roma. Come recitava il bando, il testo vincitore sarebbe divenuto un corto ma gli studenti non avevano dove provare. Il comune di Cinigiano, vicino Grosseto, ha raccolto la loro necessità e ha messo a disposizione il teatro comunale. Il corto è stato proiettato per la prima volta alla cerimonia di premiazione ed è diretto da Giorgio Zorcù.
I complimenti del ministro dell’istruzione
Sono arrivati anche i complimenti del Ministro dell’Istruzione in un messaggio inviato all’organizzazione e ai ragazzi.
“Nella vostra drammaturgia- ha proseguito Fedeli nel messaggio scritto ai ragazzi di Norcia vincitori del concorso- siete riusciti a mettere insieme due aspetti importanti: l’originalita’ del linguaggio e la profondita’ del messaggio. Per scrivere il testo che oggi premiamo avete utilizzato le ‘whatsappate’, i messaggini di quelle chat nelle quali scorre quotidianamente lo scambio dei vostri pensieri. Chat spesso vituperate, ma che quando il terremoto ha scosso le vostre vite sono state indispensabili per capire se stavate tutti bene. Per dire ‘Io sono okay’. Con la vostra sceneggiatura lanciate un segnale importante. Ci dite: ‘siamo vivi, siamo qui e vogliamo ripartire. Nonostante il terremoto’”. (Valeria Fedeli)
Il premio “Scrivere per il teatro” è alla sua seconda edizione. È stato concepito nell’ambito della Giornata internazionale del Teatro istituita a Parigi nel 1962.
Simona Scravaglieri