La secolarizzazione allontana le persone dalla cultura religiosa.
In particolare, la cultura cristiano-cattolica perde consenso e fedeli.
Mutamento e secolarizzazione
La società è sottoposta a mutamenti, cambiamenti costanti, a partire dalle sue componenti più piccole. Il mutamento sociale è attivo dagli albori della vita (sociale) collettiva, è correlato al progresso scientifico e umano, alle scelte di vita, al graduale miglioramento delle condizioni (L. Gallino “Dizionario di sociologia”, TEA UTET, Torino, 1993, pag. 437-441).
Tuttavia, il mutamento può essere connesso a fatti e decisioni negative, come ad esempio guerre, ingiustizie, individualismo umano, profitto personale, eccetera.
Il mutamento interessa naturalmente le persone, partendo da istituzioni, organizzazioni e gruppi. Il mutamento può colpire il sistema delle credenze, il pensiero collettivo, le ideologie dominanti.
Una classe di mutamento, molto importante nel tempo attuale, riguarda il sistema della religione, che a sua volta è legato a doppi rimandi al sistema culturale e della identità collettiva. Nel mondo, il sistema sociale della religione (qualunque essa sia) ha permeato e modellato nei secoli l’identità sociale e culturale di interi paesi e ampie zone geografiche. In Occidente osserviamo la cultura cristiana cattolica ed ebraica, nel mondo arabo (Africa e Medioriente) domina la cultura islamica. Nell’estremo Oriente sono diffusi sistemi religiosi molto diversi: il buddismo, lo scintoismo e altri.
Prospettive di secolarizzazione
Nei tempi moderni, le usanze religiose con le loro prescrizioni sono andate gradualmente in disuso. Le pratiche religiose sono in declino. La vita nelle città (soprattutto di grandi dimensioni) è mutata considerevolmente, le persone in occidente hanno assunto stili di vita variegati e sempre più lontani dagli usi e costumi proposti dalle religioni tradizionali. La cultura, comunemente accettata, si stacca dall’etica religiosa, se ne affranca prendendo una strada laica e pluralista.
“Ovunque si affermi la società industriale, là si assiste alla pluralizzazione delle istituzioni e dei gruppi che costituiscono il sostegno sociale delle visioni del mondo e delle correlate tavole dei valori morali. (…) La pluralizzazione istituzionale comporta l’indebolimento di credenze e valori che dipendono da un sostegno sociale ed il processo investe anche la religione” (Piergiorgio Grassi, “Secolarizzazione e teologia”, Quattroventi, Urbino, 1992, pag. 17).
E’ la secolarizzazione, ovvero un processo storico molto complesso, il cui termine è nato alla fine della Guerra dei Trent’anni (1648) per indicare il passaggio di beni ecclesiastici nelle mani di proprietari laici (Piergiorgio Grassi).
In accordo con il sociologo P. L. Berger, la secolarizzazione è “il processo tramite il quale settori della società e della cultura sono sottratti all’autorità delle istituzioni e dei simboli religiosi. (…) si ha a che fare con la totalità della vita culturale e dell’ideazione (Piergiorgio Grassi, “Secolarizzazione e teologia”, Quattroventi, Urbino, 1992, pag. 61).
Progresso sociale e secolarizzazione
La secolarizzazione è il metro che misura il grado di attaccamento alla religione e alla sua cultura. L’incessante procedere del progresso tecnologico e scientifico spinge la religione fuori dalla sua funzione pubblica, relegandola maggiormente nel contesto privato delle persone (S. Acquaviva, E. Pace “Sociologia delle religioni”, Carocci, Roma, 1998, pag. 155-156). Diminuisce la percentuale delle persone che, a livello nazionale, tengono condotte influenzate dalla religione di riferimento. In altre parole, sempre più persone laicizzano la propria vita (apostasia).
La secolarizzazione pone seri problemi anche di tipo culturale e identitario nel loro complesso, poiché emergono condotte e stili di vita diversi da quelli finora unanimemente condivisi. Per esempio, riguardo al matrimonio celebrato in chiesa si osserva un declino costante, mentre aumentano di numero le convivenze non regolate socialmente, né giuridicamente. Corrispondentemente, lo stesso discorso vale per i figli concepiti fuori da un matrimonio, sia esso religioso o civile.
Cristianesimo e secolarizzazione
La secolarizzazione, principalmente, viene riferito alla chiesa cattolica e cristiana nel Mondo Occidentale. Seppure sia, a ben vedere, un fenomeno sociale accostabile a tutte le religioni, nel loro confronto con il progresso della conoscenza scientifica e tecnologica.
La secolarizzazione non solo sta minando seriamente la pratica religiosa cristiana nella società italiana, europea, americana, ma soprattutto ne sostituisce gli stili di vita con altri diversi, talvolta diametralmente opposti, introduce il relativismo e il pluralismo di vedute. La secolarizzazione immette il pensiero secondo cui è possibile tutto e il suo contrario: si può modificare la propria condotta a piacimento in base a ciò che ci si trova di fronte.
La cultura cattolica è preda della secolarizzazione: diminuiscono le vocazioni al sacerdozio, perde consenso nelle aree a più alta concentrazione di cosmopolitismo e di pluralismo, sempre meno persone si accostano ai suoi ideali e alla sua morale. Gli scandali che, purtroppo, hanno visto protagonisti alcuni suoi membri (pedofilia, corruzione finanziaria) hanno contribuito alla perdita di consenso nella società occidentale. Le persone si allontanano preferendo una laicizzazione della propria condotta.
Secolarizzazione e crisi identitaria
Il cristianesimo in Europa, il cattolicesimo in Italia sono le definizioni di culture secolari che hanno funzionato da collante sociale, hanno tenuto insieme persone, popoli, Paesi. Le tradizioni, come le conosciamo, sono state modellate e avvalorate dalla cultura cristiana.
La crisi secolarizzatrice del cristianesimo occidentale diventa la crisi identitaria di quell’intera zona geografica.
In questo senso, cambia l’identità del corpo sociale. Cambia l’identità collettiva, cambia l’unità di riferimento a favore di ciò che è altro rispetto alla tradizione finora conosciuta e unanimemente condivisa.
Con la secolarizzazione aumenta l’offerta di sfere religiose prima estranee, le persone si sentono libere di cambiare appartenenza, magari seguendo le mode del momento. Nuovi sistemi religiosi si insinuano nel tessuto sociale, prima impermeabile. Entrano e avanzano culture di fatto estranee, come l’Islam ad esempio, che propongono pratiche religiose tradizionaliste e talvolta estremizzate.
Oppure, infine, si presentano nel contesto culturale occidentale stili di vita agnostici, atei, miscredenti, antireligiosi.
Luca Comandini