A Città del Messico, un sedile con un pene riservato a soli uomini in metropolitana per sensibilizzare al problema della violenza sulle donne.
La metropolitana si sa, è il luogo dell’andirivieni di persone. Il transito del mondo nei pressi di binari che conducono alle destinazioni più disparate. E’ anche il luogo del pericolo, dell’insidia, proprio perchè è il luogo del contatto tra tante persone. Un contatto non sempre piacevole, e lo sanno bene le donne.
Le donne devono sempre stare attente a come si muovono nella vita di tutti i giorni, a cosa indossano perchè il commento, lo sguardo o peggio la violenza fisica non sono mai scontate.
A Città del Messico è stato fatto un esperimento sociale volto a sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema della violenza sulle donne. In metropolitana è stato installato un sedile con le fattezze di uomo. Dotato di pettorali, gambe e persino di un pene in corrispondenza di una seduta.
Il posto però è riservato a soli uomini, come recita un cartello. Come mai? Il malcapitato lo scopre una volta sedutosi e sentendosi scomodo scopre ai suoi piedi un altro cartello che recita: “È scomodo, lo sappiamo. Ma non è niente in confronto alle violenze che le donne subiscono ogni giorno”.
Il tutto ripreso da una telecamera che immortala le reazioni di coloro che si siedono e dei passanti. Un altro video invece inquadra i sederi degli uomini in metropolitana. Le immagini vengono poi riportate nei monitor presenti alle banchine di arrivo dei treni.
Una sorta di gioco delle parti. Qual è lo scopo? Far immedesimare l’altro sesso nella condizione femminile. La situazione di disagio e la conseguente paura, il sentirsi minacciate continuamente è quello che si vuol far provare all’uomo. Lo si mette nelle stesse condizioni e si analizza il suo atteggiamento, la sua espressione di smarrimento.
Un esperimento davvero interessante, specialmente perchè svolto nella metropolitana di Città del Messico. La scena di molestie sessuali nei confronti delle donne. Uno smarrimento condiviso da tante donne, che si sentono così ogni giorno ma che non possono o vogliono ribellarsi perchè non verrebbero ascoltate o peggio capite.
Laura Maiellaro