Cresce la tensione diplomatica che accompagna la Turchia ormai da un po’ di tempo.
Protagonista dopo l’Olanda la Germania, che vede ancora una volta la sua cancelliera Angela Merkel accusata dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan, durante un intervento a Istanbul, di sostenere i terroristi.
Il riferimento del presidente, ormai visivamente teso per il referendum volto alla conversione della forma di governo in Turchia che si terrà in Aprile, è per il giornalista turco-tedesco della Die Welt, Deniz Yucel, imprigionato nel Bosforo.
Deniz Yucel è stato arrestato il 27 febbraio in Turchia. Accusato di “propaganda a sostegno di organizzazione terrorista” e “incitamento alla violenza pubblica”, Erdogan già in precedenza aveva scagliato accuse di azione “terroristica” nei confronti dello stesso.
La cancelliera Merkel aveva chiesto che il giornalista fosse consegnato alla Germania. Erdogan, tuttavia, dopo averlo definito un “agente terrorista” ha escluso qualsiasi trattativa, dichiarando che verrà processato all’interno di un “sistema giudiziario indipendente”, una caratteristica che nell’ultimo anno poco la Turchia si è guadagnata.
Ma la tensione non termina qui.
È stato convocato l’ambasciatore tedesco in Turchia rispetto alla manifestazione tenutasi nella giornata di ieri a Francoforte, ove 30mila curdi sono scesi in piazza per dire no al referendum costituzionale.
Sotto accusa il caso delle bandiere del Pkk sventolate.
“Con il pretesto del Newroz, la festa della primavera curda che si celebra il 21 marzo, hanno mostrato bandiere e cartelloni di un’organizzazione terrorista, in un meeting ‘per la libertà e contro la dittatura.”
“La Germania ha messo il suo nome in nuovo scandalo“, dichiara il portavoce presidenziale Ibrahim Kalin, definendo il Pkk quale “gruppo terrorista separatista“.
Una situazione quella che vede protagonista la Turchia di un sali e scendi di tensioni preoccupanti, tra un ampliamento geopolitico notevole, una presenza all’interno del conflitto siriano che lascia molte linee d’ombra, e un braccio di ferro con l’Europa rispetto al quale una risposta, forse, dovrebbe finalmente essere data.
Ilaria Piromalli
Fonte immagine: http://www.unita.tv/focus/cresce-lo-scontro-fra-turchia-e-germania-berlino-no-ai-ricatti-di-ankara/