La giovinezza dell’ignoranza
Perché la giovinezza fugge e l’ignoranza resta?
Si potrebbe optare per il contrario. Meglio far fuggire l’ignoranza che la giovinezza.
Ormai questo male si è diffuso a macchia d’olio e se prima c’era una parte che non sapeva, ora c’è una gran parte che non sa e che non crede di non sapere (alla faccia di Socrate e della sua Docta Ignorantia).
Il numero degli anni nella data del calendario va avanti, ma noi stiamo tornando indietro. E’ angosciante vedere ragazzi, adolescenti crescere con lo smartphone in mano, il capello alla moda, jeans con risvoltini, maglia figa e cervello inesistente!
Quando i dietologi parlano di obesità non si riferiscono alla materia grigia! Quella può anche pesare, deve pesare.
Il decadentismo culturale
Se scrivo nel riquadro di ricerca di Google dati analfabetismo, la prima voce che mi esce è riferita all’Italia. I dati sono allarmanti.
Come si fa a far cadere delle solide basi create faticosamente negli anni da letterati e artisti che tutto il mondo ci invidia? Semplice con la televisione e con i programmi che atrofizzano il cervello.
La maggior parte (perché si parla di cifre che riguardano il 70/80% della popolazione) legge e ascolta ma non comprende nulla in realtà. Possiamo notare molte persone al bar o al ristorante o al parco conversare con altri di calcio (e non serve uno scienziato per parlare della palla e degli atleti che gli corrono dietro) o di politica (qua i molti si perdono in emerite idiozie) o di economia (mi verrebbe da ridergli in faccia perché immagino i loro discorsi alla John Maynard Keynes) o di altri argomenti, ma sono solo dei pappagalli che ripetono le notizie ascoltate ed in verità non comprese.
Questi sono i cosiddetti ignoranti funzionali. Ma in Italia non mancano nemmeno gli ignoranti strumentali (carenti a livello base) che sono un buon 5% e nel 2017 non dovrebbero esserci percentuali rilevanti.
L’impoverimento letterario
Poche sono ormai le persone che comprano libri o gli ebook (speranza per un’Italia di lettori visto i prezzi modici, ma è speranza vana) . Da una parte alcuni editori dovrebbero ridimensionare i loro prezzi perché certi libri costano davvero troppo, dall’altra la maggior parte delle persone non dovrebbe trovare scuse inutili per giustificare l’assenza di lettura.
Ho sentito frasi tipo: “Ma tu non puoi sapere quanto tempo porta via una famiglia e il lavoro” (certi usano questa scusa per non leggere). Il lavoro ha orari precisi (a meno che tu non sia sfruttato stile schiavo nelle galee romane) e anche con un figlio o due si riesce ad avere un po’ di tempo da sfruttare, ma se poi si accende la televisione e si passano quattro ore lì davanti perché ci si deve rilassare allora non si può dire che non c’è tempo.
Si vuole passare il tempo a disposizione davanti alla scatola a schermo piatto perché la lettura è troppo impegnativa!
E si nota la differenza tra la persona che legge (e che non ha diciotto lauree, cinque master e altro ancora) e quella che guarda la televisione e basta (anche se ha tre lauree e sette master).
Nuove generazioni: un disastro annunciato
Si nota la mancanza di lettura e quindi di cultura nelle nuove generazioni.
Hanno detto che sono il nostro futuro, ma un meteorite che impatta sulla terra fa meno danni!
Questi adolescenti son sempre più attaccati ai loro cellulari di ultima generazione a mandare messaggi vocali perché così evitano di scrivere visto che non lo sanno fare!
Prima si riducevano le parole perché ad esempio sostituendo il gruppo “CH” con la “K” e scambiando la parola “PER” con la “X” rimaneva del tempo per preparare un pranzo di venti portate, farsi bella in una Spa e fare un viaggio (andata e ritorno) a New York; ora si risolve tutto vocalmente.
Non sono tutti così certo, ma la maggior parte si e purtroppo i numeri contano!
Non è il tempo a mancare ma la cultura!
La televisione evidenzia il degrado culturale
Poi per spiattellare il livello di ignoranza nel Bel Paese, realizzano programmi ad hoc come Il Collegio dove risulta un livello di ignoranza da non sottovalutare a quanto dicono.
Certo che i grandi non sono un modello esemplare per molti adolescenti perché anche molti di loro hanno gravi lacune che trasmettono ai loro ragazzi.
Più sostanza e meno apparenza!
Chi bello vuole apparire un poco deve soffrire… ma non parlo solo di bellezza esteriore.
Ci dev’essere equilibrio, armonia per questo la bellezza va curata anche dall’interno e non sto parlando degli organi (che se li mantieni puliti sono anche loro belli e ringraziano) ma del cervello che non è visibile solo praticamente (perché è dentro una scatola cranica) perché se non funziona si nota eccome!
Fonte Immagine: youtube.com
Marianna Di Felice