Gentiloni, ospite a Domenica In
Mentre bassi politici, spesso di cattivo gusto, in una strana arena tra chi grida, chi starnazza, chi si elegge a divina provvidenza, hanno luogo, in sordina un uomo compie con un elegante pragmatismo il compito che gli è stato affidato: parliamo di Paolo Gentiloni.
Oggi il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni è stato ospite a Domenica In, Rai 1, e nel salotto condotto da Pippo Baudo ha raccontato la sua “missione” e gli obiettivi di questo governo, in un modo a cui probabilmente non si è più abituati.
Semplicità disarmante, un animo sereno, ma che in quel clima mite, ha raccontato i molteplici obiettivi di questo governo. Tra disoccupazione, riforme, tassazione, immigrazione.
Tema caldo: la durata di questo governo. Gentiloni va dritto al punto in merito.
“I governi fanno quello che dice la Costituzione e non hanno aggettivi. Noi abbiamo raccolto il testimone dal governo Renzi di cui facevo parte e più che il testimone, abbiamo preso la campanella, abbiamo cose da completare del governo Renzi e anche delle cose nuove e importanti. La scadenza è la fine della legislatura poi i governi possono finire prima se non hanno la maggioranza in Parlamento ma io dico sempre ai miei colleghi che dobbiamo lavorare non avendo in mente la durata ma le nostre responsabilità.”
Cero è che, al di là della dialettica politica che va avanti da quel 4 dicembre, nessuno ha formalmente presentato dimissione dal ruolo di parlamentare. Dalla Lega Nord al Movimento 5 Stelle, i partiti che in prima linea chiedono elezioni subito, nulla di tutto questo – e che è in loro potere – è stato concretamente fatto. Né tanto meno è stata mostrata grande insistenza al Capo dello Stato a che sciogliesse le Camere – compito che, da Costituzione, spetta al Quirinale.
Paolo Gentiloni parla di tasse, ricordando come i governi non facciano miracoli. Parla di disoccupazione e di sud.
“I giovani ed il lavoro sono due cose che vanno insieme e a questo ci aggiungiamo il Mezzogiorno” e aggiunge “io penso che ci sia ancora bisogno di iniziative speciali per il Sud, crescita italiana può migliorare se si alza la crescita al Sud. Lo aveva capito alla grande Carlo Azeglio Ciampi. La questione meridionale è una grandissima opportunità per lo sviluppo di questo Paese.”
Rinnova la fondamentale importanza e priorità che le riforme hanno. Tanto è stato fatto e tanto va ancora fatto. Una rassicurazione all’Europa rispetto al proseguo del lavoro di governo e a cui dedica, in un momento di grande distacco dall’istituzione, un particolare pensiero.
“Passano i decenni e uno le cose tende a dimenticarsele. La mia generazione è stata fortunatissima, abbiamo avuto il più lungo periodo di pace mai esistito. Ma non dimentichiamo che nel frattempo c’erano dittature fasciste in Grecia, in Portogallo, in Spagna e dittature comuniste nell’Est Europa. L’Unione europea è stato lo strumento attraverso il quale sono stati tutti alla democrazia. L’Europa era vista come il continente in cui c’era benessere e ricchezza. Negli ultimi anni è cambiata questa immagine. Austerità, muri, ininfluenza a livello internazionale. Penso che siamo ancora in tempo a recuperare. Mi auguro che la dichiarazione che firmeremo a Roma per i prossimi decenni sia una bella dichiarazione. Senza Europa, diventeremo tante piccole patrie in lotta tra loro».
Non mancano le domande sul più che mai attuale Caso Consip, e il coinvolgimento del Ministro Lotti nelle indagini, a cui Gentiloni replica sottolineando come spetti alla magistratura fare chiarezza. D’altronde, anche in questo caso, vale la presunzione d’innocenza rispetto a quel “garantismo a corrente alternata” troppo utilizzato ultimamente.
Ilaria Piromalli
Fonte: http://www.corriere.it/politica/17_marzo_05/premier-gentiloni-domenica-in-il-mio-governo-rassicurante-3fc3c2c2-01c4-11e7-a0e6-2c98b97af02a.shtml
Fonte immagine: https://it.sputniknews.com/politica/20150503333568/