Se siete stufi della telenovela PD che come in Beautiful non si saprà mai come e quando finirà. Se le credenziali del Movimento 5 Stelle vacillano dopo l’arrivo dei pentastellati al campidoglio. Se guardando a destra si vede solo verde Lega che non è proprio il vostro colore preferito, e sopratutto non è un verde speranza. Non preoccupatevi ci sono alternative che stanno nascendo come funghi, forse non sembrano concorrenziali però ci sono. Benvenuti nella rinascita dei partitini.
Il sistema elettorale che con molta probabilità sarà quello delle prossime elezioni, salvo una riscrittura della legge in tempo per le prossime elezione che ad oggi non hanno una data, consente di entrare in parlamento ottenendo il 3%. Questo permette a tutti di sbizzarrirsi nella costruzione dei più fantasiosi partiti che hanno la speranza di entrare nell’elitte dei parlamentari con una manciata di voti o poco più. Questo era stato scongiurato con il sistema maggioritario ma ora che abbiamo, a quanto pare, un sistema che possiamo tranquillamente chiamare proporzionale i partitini, che di solito hanno una durata pari al tormentone canoro dell’estate, tornano e ci danno un’alternativa allo tsunami politico che sembra esserci.
Iniziamo dalla destra dove la notizia più frizzante è il ritorno sulla scena del mai dimenticato Gianni Alemanno. Dopo aver sottoposto un questionario on-line ai sui seguaci se bisognava essere un partito o un movimento, quale potesse essere il nome, quale potesse essere il simbolo e quali fossero le priorità il buon vecchio Gianni ha creato il “Movimento nazionale per la sovranità”. Le basi sono antieuropeiste, e su questo fronte già ci sarà una manifestazione in programma il 25 marzo nell’anniversario del trattato di Roma, poi naturalmente non possono mancare il vecchio razzismo sotto forma di patriottismo, la famiglia la fede e le solite cose giusto per dare quell’aria di novità che non può mancare. Un occhio puntato oltre confine verso Trum e Le Pen e una mano tesa verso un alleanza con Lega e Fratelli D’Italia. E poi non scordiamoci dei mai domi fascisti del terzo millennio Casa Pound e i loro amici di Forza Nuova che puntano sempre al comando per raddrizzare questo paese alla deriva.
Facendo un passo non troppo lungo si passa al centro con Forza Italia che cerca la rinascita. Da Forza Italia dopo varie scissioni sono nati partiti come Ncd, Idea e Conservatori e Riformisti. Questo è quello che schiera il centro pendente a destra. Per quanto riguarda il centro centrale vede una forza fondata da Pierferdinando Casini appena una settimana fa, Centristi Per L’Europa,che punta a radunare tutti i centristi per fare testuggine e sperare di sfondare la porta del 3%. Qui vengono radunati una serie di partitini, che se convergessero tutte in un unico punto non supererebbero il 6%, che oltre quelli citati prima si possono menzionare partiti del calibro di Scelta Civica, Civici e riformatori, Democrazia Sociale solo per nominare i più importanti.
Adesso facciamo un salto a sinistra. Qui la storia è un po’ diversa perché si aspetta ancora la fine della diatriba che tutti conosciamo sulla fine del PD. Sembrerebbe che possa nascere un nuovo partito fondato dai ribelli del PD Rossi, Emiliano ( che sembra il più incerto sul proseguo della sua vita) e Speranza tutto guidato da dietro le file da Bersani e D’Alema. Non si sa come si chiameranno, non si sa che vogliono si sa solo che dovrebbero restare nelle file della sinistra. Ma tutto questo è da valutare e chi ci capisce è bravo, come si dice in questi casi di incertezza acuta. Intanto per non restare con le mani in mano nel giro di un paio di settimane Pisapia ha fondato il Campo progressista, De Magistris per non sfigurare di fronte al sindaco del nord ha fondato l’Agora, e poi c’è il più atteso di tutti Sinistra Italiana. A Rimini tra pugni chiusi e bandiere rosse SI ha proclamato Frattoianni come suo segretario, ma non scordiamoci dei nomi illustri di Mussi e Vendola che possono vantare tra le proprie file.
La sinistra pensava di rimanere unita fino a poco tempo fa ma si è accorata che l’unità è una cosa ormai superata e ha pensato bene di scopiazzare dagli altri orientamenti. Finalmente abbiamo quel bel puzzle politico che ci mancava da tempo. Quindi auguri per la vostra prossima votazione, sempre se ci faranno mai sapere quando.
Claudio D’Adamo