La Bella Addormentata è considerato il Balletto dei Balletti, una pietra miliare nel repertorio della Grande Danza. E’ una grande favola ereditata dalla tradizione del XIX secolo a San Pietroburgo, che è stato il luogo della creazione coreografica del francese Marius Petipa alla fine del XIX secolo.
Dall’8 e fino al 15 febbraio, ma con un’anteprima speciale per i giovani questa sera alle 18, “La Bella Addormentata”, nella versione di Jean-Guillaume Bart, sarà in scena al Teatro dell’Opera di Roma.
“Sono cresciuto con questo balletto, iniziando con ruoli da figurante appena entrato nel corpo di ballo dell’Operà di Parigi – racconta il coreografo Jean-Guillaume Bart che sta dirigendo i danzatori del Teatro dell’Opera di Roma in questa importante produzione de La Bella Addormentata – Poi, poco a poco, sono avanzato nei vari ruoli di questo balletto fino a interpretare il ruolo principale, quello del principe appunto, con il quale sono stato nominato étoile nel 2000. Eleonora Abbagnato, senza sapere che io avessi già fatto “La Bella addormentata” altrove, mi ha chiesto di lavorare per la Compagnia del Teatro dell’Opera di Roma che, ci tengo a sottolineare, è in rinascita. Sto lavorando ad un allestimento già fatto, molto bello, firmato da Aldo Buti, che è perfettamente dentro lo spirito francese del XVII secolo, che fa sognare, ed è veramente nella natura della grande favola tradizionale. Questa versione è ben diversa da quella che ho realizzato qualche mese fa, lavoro molto a contatto con i danzatori perché amo il rapporto umano e giacché io sono ancora in buona forma, approfitto per mostrare ad ogni danzatore il proprio ruolo, cerco di fargli comprendere il rapporto artistico nell’azione. La Bella Addormentata è una storia, una storia danzata, pertanto il lavoro di narrazione e di pantomima è essenziale per dare vita allo spettacolo e quindi deve essere una narrazione molto fluida, fruibile da tutte le persone che, non conoscendo molto del balletto e dei suoi codici, in questo modo possono seguire la storia come fossero al cinema”.
“La Bella Addormentata” consta di tre atti e un prologo: il sipario si apre sulla scena della festa per la nascita della piccola Aurora, ci sono tutte le fate che donano alla neonata le virtù, ma c’è anche la perfida Carabosse che lancia la maledizione per la quale la ragazza a sedici anni si pungerà con un fuso e cadrà in un sonno profondo che durerà cento anni. Il re farà bandire tutti i fusi dal regno, ma al compimento del sedicesimo anno, alla festa di compleanno di Aurora, oltre ai principi che arrivano da tutto il mondo per conquistare e in seguito sposare la bella Aurora, ci sarà anche Carabosse con un mazzo di fiori in cui è nascosto quel fuso con cui Aurora si pungerà e cadrà addormentata in un lunghissimo sonno.
Il principe Desirè compare soltanto nel secondo atto e di Aurora ha solo visioni, perché la fata dei Lillà gliela fa apparire in sogno, quasi guidando il giovane principe verso la sua futura sposa. E come in tutte le favole che si rispettino, lui se ne innamorerà, la cercherà, la troverà, la bacerà, risvegliandola dal sonno centenario e, ovviamente, la sposerà. Nel terzo atto c’è la festa di matrimonio di Aurora e Desirèe e gli invitati danno vita a varie favole, si avvicenderanno Cappuccetto Rosso, Cenerentola, L’uccello azzurro e molti altri personaggi fiabeschi.
Durante la conferenza stampa il Sovrintendente Carlo Fuortes ha dichiarato: “Con La bella addormentata va in scena al Teatro Costanzi la grande tradizione del balletto classico. Un titolo importante per la nostra stagione e per l’identità della nostra compagnia che con questo balletto andrà a maggio al Teatro La Fenice di Venezia. Ringrazio il maestro Jean-Guillaume Bart per aver accettato di lavorare qui al Teatro dell’Opera, per la prima volta, portando tutta la sua preziosa conoscenza”.
E il Maestro Jean Guillaume Bart, oltre ad essere un grande professionista, è un uomo molto amato da tutti i componenti del Teatro dell’Opera.
La Direttrice del Ballo Eleonora Abbagnato infatti ha aggiunto: “Per far crescere i nostri giovani ballerini La bella addormentata è il balletto ideale. Jean-Guillaume Bart è la persona giusta per farlo. Un professionista straordinario, un uomo eccellente con il quale ho una relazione artistica e umana profonda, iniziata da quando ero una bambina alla scuola di danza dell’Opera di Parigi. La sua conoscenza della danza classica pura e la sua sensibilità stanno facendo crescere i nostri giovani talenti nei quali credo molto”.
“E’ stato molto bello lavorare con Jean Guillaume Bart, perché ha aggiunto molte sfumature psicologiche al personaggio di Desiré – afferma Giacomo Luci che, alternandosi con Claudio Cocino, incarnerà il principe – Ad esempio, nella scena di caccia, quando il principe entra nel bosco, si deve percepire il suo turbamento, la sua malinconia per non aver trovato ancora il suo amore, lui soffre ma, allo stesso tempo, quello è l’unico momento in cui essendo da solo non deve dimostrare nulla a nessuno. Quello in cui il principe Desirè è nel bosco è un momento di profonda introspezione in cui noi danzatori dobbiamo far arrivare al pubblico tutti quei sentimenti contrastanti e tutta la poesia che ne consegue. Il principe è un ragazzo che, pur avendo avuto tutto nella vita, sebbene sia un tipo spavaldo e sicuro di sé, si sente incompleto, ha una profonda malinconia nell’anima, cerca la sua vibrazione e a livello interpretativo noi dobbiamo mostrarla tutta. Jean Guillaume Bart ci ha fatto lavorare molto su quest’aspetto magico, sul tipo di movimento, quasi come se fosse indotto dal sogno”.
Ed è ancora Jean Guillaume Bart a parlare di questa sua Bella Addormentata: “Il mio intervento è più legato alla coerenza drammatica. In questo ho cercato di ascoltare la musica di Čajkovskij con un orecchio nuovo. Marius Petipa è intervenuto spesso in maniera radicale sulla musica, cosa che non intendo fare. Recuperando la partitura nella sua omogeneità e interezza me ne servo per dare unità teatrale al lavoro, un senso drammatico, vero. Voglio ritornare a una pantomima più fluida e leggera, molto sulla musica, che renda scorrevole il racconto. Nella mia versione, il corpo di ballo non è uno sfondo decorativo, quasi neutro, è parte attiva che deve apportare una dinamica all’intera azione. Questa mia bella addormentata è completamente diversa da quella che ho presentato nel 2016 allo Yacobson Ballet: ho lavorato molto a partire dalle qualità tecnico-espressive dei ballerini. Amo lavorare in questa direzione, partendo dal rapporto umano e dalle peculiarità di ognuno di loro”.
Jean-Guillaume Bart lavora per questa versione a stretto contatto con Patricia Ruanne, qui coreografa assistente, il maestro e assistente alla Direzione del Ballo Benjamin Pech, il primo maître Frédéric Jahn e con la stessa Direttrice del Ballo Eleonora Abbagnato. A impreziosire questa messa in scena de La bella addormentata i principal dancers ospiti, Iana Salenko e Vito Mazzeo, la prima ballerina Rebecca Bianchi, i solisti Susanna Salvi, Claudio Cocino e Giacomo Luci, la solista Marianna Suriano nel ruolo della Fata dei Lillà e Annalisa Cianci in quello di Carabosse. L’allestimento scenico e i costumi sono di Aldo Buti. Dirigono l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma il maestro David Coleman e il maestro Carlo Donadio.
Il Balletto del Teatro dell’Opera di Roma diretto da Eleonora Abbagnato, porterà poi questa versione de La bella addormentata al Teatro La Fenice di Venezia dal 10 al 14 maggio 2017.
La bella addormentata
Musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij
Balletto in un prologo e tre atti
Direttore David Coleman / Carlo Donadio 10, 11, 12
Coreografia Jean-Guillaume Bart
Coreografa assistente Patricia Ruanne
Scene e Costumi Aldo Buti
Artisti Ospiti
Iana Salenko Principal Dancer Staatsballett Berlin
Vito Mazzeo Principal Dancer Dutch National Ballet
Interpreti principali
Aurora Iana Salenko 8 febbraio (20.00), 9 febbraio (20.00), 12 febbraio (16.30) / Rebecca Bianchi 7 febbraio (18.00), 10 febbario (20.00) / Susanna Salvi 11 febbraio (18.00), 14 febbraio (20.00), 15 febbraio (20.00)
Principe Désiré Claudio Cocino 8 febbraio (20.00), 9 febbraio (20.00), 11 febbraio (18.00), 12 febbraio (16.30) / Giacomo Luci 10 febbraio (20.00) /Vito Mazzeo 7 febbraio (18.00), 14 febbraio (20.00), 15 febbraio (20.00)
Orchestra, Primi Ballerini, Solisti e Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma
con la partecipazione degli allievi dell’ottavo corso della Scuola di Danza diretta da Laura Comi.
BREVE STORIA DEL BALLETTO “LA BELLA ADDORMENTATA”
La bella addormentata è, per cronologia, il secondo dei tre balletti di Pëtr Il’ič Čajkovskij: debutta al Teatro Marijnsky di San Pietroburgo nel gennaio 1890, riceve una discreta accoglienza e diventa negli anni una pietra miliare del balletto classico.
Nel maggio 1888 Čajkovskij riceve dal direttore dei Teatri Imperiali di San Pietroburgo, Ivan Vsevolozskij, l’incarico di comporre un balletto ispirato alla favola di Charles Perrault La belle au bois dormant. La coreografia è affidata a Marius Petipa, co-autore del libretto insieme a Vsevolozskij. Tra il compositore e il coreografo nasce una stretta collaborazione in quanto il processo compositivo di Čajkovskij è accompagnato dalle dettagliate istruzioni musicali del coreografo che riguardano la durata, il ritmo e persino il mood. Vsevolozkij è anche l’autore dei bozzetti dei costumi e si avvale di ben cinque collaboratori per curare l’impianto scenografico. Gli interpreti principali della prima rappresentazione sono: Carlotta Brianza (Aurora), Pavel Gerdt (Principe Désiré), Enrico Cecchetti (Fata Carabosse) e Marie Petipa (Fata dei Lillà). In Italia è messo in scena per la prima volta l’11 marzo 1896 al Teatro alla Scala di Milano, con l’allestimento del coreografo Giorgio Saracco e con Carlotta Brianza nel ruolo di Aurora. Al Teatro dell’Opera di Roma va in scena per la prima volta nell’aprile del 1954 con la coreografia di Boris Romanoff da Marius Petipa.
Manuela Minelli