Un nuovo brillante modo per essere ricordati nella storia come persone di indubbia cojonaggine è partecipare alla nuova moda del cosi detto stupro virtuale. Anche in Italia, purtroppo il nostro bel paese non poteva farsi mancare una cosa del genere, sono nate pagine chiuse di Facebook dove vengono rubate foto di ragazze e naturalmente con goliardia vengono insultate con commenti sessisti e indecenti. Il social network naturalmente fa finta di nulla e si gira dall’altra parte. Però appena Arianna Drago posta dei screen-shot con queste oscenità per denunciare la cosa naturalmente, come nelle migliori delle favole, viene censurata immediatamente. Per fortuna l’intervento della Presidente della Camera Laura Boldrini ha puntato i riflettori su questa brutta storia, sperando che succeda qualcosa. Nel mentre, apparentemente la cosa sembrerebbe appartenere allo stesso movimento di idiozia ma non se si ascolta l’accusato, la blogger Selvaggia Lucarelli ha beccato in una di queste pagine, “Pastorizia never dies” ( con 250 mila cretini al seguito), Raffaele Sollecito mentre scherzava e faceva della semplice ironia sulla morte di Meredith. Ma facciamo un passo alla volta.
Arianna Drago è la prima ragazza in Italia che ha avuto il coraggio di denunciare lo stupro virtuale. Pubblica sul suo profilo gli screen shot di alcune delle oscenità che ha trovato. Dopo che Facebook prima gli ha cancellato le foto perché violavano la loro politica e poi gli hanno addirittura chiuso il profilo per due giorni ha deciso di scrivere una lettera alla Presidente della Camera Laura Boldrini per spiegargli la situazione. La Presidenta, anche lei vittima più volte di questo scempio e che cerca di combattere in tutti i modi questa piaga, risponde immediatamente denunciando a sua volta la cosa a gran voce. “E’ inaccettabile che una piattaforma con 28 milioni di utenti solo in Italia, che dice a parole di voler combattere l’hate speech, usi poi la censura contro chi denuncia l’odio attraverso la pubblicazione di oscenità e violenza mentre non interviene nei confronti di chi lo mette in atto e se ne fa vanto.” Laura Boldrini continua a chiedere dei provvedimenti nei confronti di questi gruppi private che intanto si auto chiudono, o semplicemente cambiano nome, per evitare ripercussioni, ma al momento non sembra essere cambiato nulla.
In un luogo non troppo lontano sul web un altra sostenitrice della battaglia contro lo Stupro Virtuale Selvaggia Lucarelli ha scoperto Raffaele Sollecito, arrivato alle luci della ribalta per essere stato accusato di omicidio e poi assolto nel caso Meredith, in una di queste pagine “Pastorizia never dies”. Ha scoperto delle battute irresistibili tipo queste:“Tale Denis scrive: Maestro mi insegni come si cancellano le tracce di un delitto che ho due cose da risolvere?. Raffy Sollecito risponde: Semplice. Ci caghi sopra e nessuno si avvicina!. Giulia gli scrive di non essere crudele quando la ucciderà e Raffy risponde: Non ti preoccupare, sarò gentile e indolore”. Da morir dal ridere. Lui si difende e dice che stava scherzando con un gruppo di amici e che lo fa solo per sdrammatizzare la sua situazione e per passare qualche momento della sua giornata spensierato. E quando scopre che la pagina e le conversazione sono palesemente riconducibile alla pratica della stupro virtuale lui dichiara che è solo goliardia.
Queste due storie sono solo una piccola parte delle oscenità che si possono trovare su queste pagine che sono sempre più numerose, è un problema che Facebook avendo in teoria anche i mezzi non affronta. Ma tralasciando Facebook io personalmente ogni volta mi stupisco dello scibile umano, ma come si fa a fare certe cose? A pensarci? A partecipare? Non avrò mai una risposta e mi stupirò ogni volta dell’ignoranza umana, ma la colpa è la mia lo ammetto.
Claudio D’Adamo
Ve la do io la censura i Social Network devono collaborare con la giustizia nello stesso modo in cui collaborano contro il bullismo e il cyberbullismo