Il megalite rinvenuto risalirebbe all’età del bronzo
Avete presente Stonehenge? Sì, proprio il sito neolitico vicino ad Amesbury, Wiltshire, Inghilterra. Stonehenge, patrimonio Unesco, aveva una funzione particolare di osservatorio astronomico, utile alla misurazione del tempo.
Sono stati proprio i media britannici, poche settimane fa, a dare la notizia di una nuova Stonehenge italiana. A Gela precisamente. Già di per sé, la notizia pare esaltante. Ciò che la rende ancora più esaltante è la scoperta, avvenuta in maniera del tutto casuale, da parte di un gruppo di amici appassionati di archeologia.
Erano partiti per un sopralluogo nei bunker “antischeggia” della seconda guerra mondiale, lungo la statale che da Gela porta a Catania, quando hanno scoperto un megalite forato non molto distante dalle necropoli preistoriche di Grotticelle, Ponte Olivo e Dessueri, vicino Gela. Non si tratta di un foro provocato da agenti atmosferici o eventi naturali, ma praticato dagli uomini tra il sesto e il terzo millennio avanti Cristo allo scopo di misurare il tempo.
La “pietra calendario”, dopo una dettagliata relazione del gruppo inviata al direttore regionale dei Gruppi archeologici d’Italia Alberto Scuderi, è stata quindi studiata a fondo. Con l’aiuto di bussola, videocamere installate su droni e macchine fotografiche, lo scorso 21 dicembre – giorno del solstizio d’inverno – è stato compiuto l’esperimento che ne ha confermato la funzione. Al sorgere del sole, i raggi hanno illuminato perfettamente il foro ed è facile immaginare lo stupore nell’osservare quel fascio di luce proiettarsi sul terreno.
La pietra calendario, in contrada Cozzo Olivo, deve quindi la propria notorietà al gruppo di appassionati di archeologia, Giuseppe La Spina, Michele Curto, Mario Bracciaventi e Vincenzo Madonia. E La Spina non trattiene l’entusiasmo sui social! Ecco cosa si legge sul suo profilo Facebook: “essere protagonista di uno dei più sensazionali ritrovamenti degli ultimi anni, che sta facendo il giro del mondo, mi riempie d’orgoglio. Il fatto che questa “pietra calendario” si trovi poi nel territorio nel quale sono nato, Gela, mi emoziona maggiormente”.
Immediata la disponibilità del Direttore del Museo Archeologico di Gela, Emanuele Turco, ad iniziative di promozione del territorio, volte a far conoscere il sito.
Alessandra Maria