Questa notte un terremoto ha colpito la Romania.
Nella nottata del 28 dicembre, a pochi minuti dalla mezzanotte, un violento terremoto ha colpito la zona centro-orientale della Romania. L’epicentro, avvenuto a circa 70 chilometri di profondità, ha toccato le città di Focsani, Nereju e Bisoca.
La scossa, di magnitudo 5.3 sulla scala Richter, ha colpito la provincia di Vrancea, a nord della capitale Bucarest. È durata una trentina di secondi e, per fortuna, non ha causato vittime.
Anche i danni agli edifici sembrano essere lievi e incentrati solo nelle città principalmente colpite. I cittadini non sembrano essersi spaventati più del giusto dovuto. Molti hanno addirittura affermato di non aver avuto paura in quanto abituati ai terremoti.
Moltissime sono state le telecamere di videosorveglianza che, sparse per le varie città, hanno ripreso la scossa. Il terremoto è stato percepito con una certa intensità anche fuori dalla provincia sede dell’epicentro. Le vibrazioni sono giunte fino in Transilvania e anche al confine con la Repubblica di Moldavia. Definito come un terremoto atipico, esso ha fatto risvegliato i sismografi di mezza Europa, quelli italiani compresi.
I pompieri sono subito entrati in azione per verificare che gli edifici più vecchi non avessero subito danni che potessero mettere in pericolo i cittadini, in particolare nei centri storici. Purtroppo sono molti gli edifici a rischio di crollo, che potrebbero francare sulle teste dei malcapitati.
La Romania fa parte di quella zona sud-europea, che si estende oltre il Mar Nero e comprende anche la regione turca, ad alto rischio sismico. Un rischio calcolato non solo sulla probabilità che una scossa colpisca tale zona, ma anche sulla frequenza e la portata.
Oltre venti terremoti hanno colpito la Romania negli ultimi cinquant’anni. La maggior parte di questi sono avvenuti nella provincia di Vrancea.
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