Tra persone e animali si instaura un rapporto unico che dona serenità: spesso gli amici pelosi aiutano a dimenticare magagne quotidiane e difficoltà, facendoci stare bene.
Come fanno?
Un gruppo di etologi e ingegneri dell’università di Pisa ha cercato di studiarne le ragioni prendendo in esame l’interazione tra uomo e cavallo.
La conclusione è stata che il contatto emotivo tra i due porta il ritmo del cuore ad allinearsi battendo all’unisono.
Gli etologi Elisabetta Palagi e Paolo Bargagli e i bioingegneri Enzo Pasquale Scilingo e Antonio Lanatà hanno pubblicato la ricerca sulle riviste scientifiche PlosOne, Electronics e Proceeeding of Engineering in Medicine and Biology Society (EMBC).
Per effettuarla alcuni volontari hanno indossato una speciale maglia realizzata con tessuto sensorizzato mentre ai cavalli è stata posizionata una fascia toracica per rilevare le variazioni subite dal cuore di entrambi.
Il ritmo cardiaco è stato misurato in tre momenti differenti: quando fra cavallo e uomo non c’era alcuna interazione, quando questa era solo olfattiva e visiva e, infine, nel caso di contatto fisico.
La seconda e la terza delle situazioni analizzate ha indicato una sincronizzazione dei battiti che dimostra come, all’interno dell’organismo umano ed equino, avvenga un cambiamento misurabile dagli strumenti e riconoscibile con una precisione superiore al 70%.
Una modificazione che spiega come le emozioni condivise con l’animale apportino benessere e siano responsabili del miglioramento psico-fisico umano.
Analoga ricerca era stata condotta da ricercatori giapponesi dell’Azabu University di Sagamihara studiando il rapporto tra uomo e cane mediante l’applicazione di elettrodi su animali e padroni.
L’elettrocardiogramma ha mostrato anche qui l’allineamento del battito del cuore.
Questi studi spiegano con maggiore chiarezza le ragioni per cui la pet-therapy è efficace misurando uno dei canali di comunicazione con l’uomo: l’interazione abbassa la cadenza del battito umano sintonizzandola con quella dell’animale.
Ecco perché accarezzarli e prendersi cura di loro fa stare bene.
Si parla di empatia animale riferendosi alle sorprendenti capacità terapeutiche di connessione e comprensione degli amici pelosi.
Non solo i cani tengono allenati i padroni, imponendo il movimento, ma la loro presenza costante è un antidoto agli sbalzi d’umore, costituendo un antidepressivo naturale e uno stimolo a guardarsi dentro per scoprire sé stessi.
Gli studiosi giapponesi hanno rivelato che il contatto visivo prolungato tra padrone e cane provoca la produzione di ossicitina da parte dell’ipotalamo, un’importante zona del cervello.
L’ossicitina è un ormone fondamentale durante parto e allattamento ed è definito l’ormone della felicità: è secreto quando si svolgono attività piacevoli come ballare, cantare, dedicarsi allo sport, abbracciare, fare l’amore e predispone la creazione di legami sociali basati su empatia, fiducia e generosità. Aiuta anche a rilassare nelle situazioni di stress e ansia, rasserenando l’animo.
I ricercatori nipponici evidenziano come la produzione dell’ossiticina sia stimolata dal semplice contatto visivo.
Un altro effetto generato dall’amicizia con l’animale.
Se si osservano dei cavalli al pascolo si potrà notare come il minimo segnale esterno rilevato da un membro venga immediatamente recepito dagli altri, nonostante siano distanti fra loro: tutti si rivolgono alla direzione indicata dal primo con una velocità talmente sorprendente da far pensare alla telepatia, anche se sappiamo che il cavallo comunica principalmente con la gestualità e presta molta attenzione a ogni minima variazione posturale dei compagni.
Mi affascina pensare agli animali come a soggetti dotati di poteri magici come leggere nel pensiero.
Mi piace anche immaginare che il cuore di animali e umani batta all’unisono perché sintonizzato su una melodia particolare: l’energia speciale dell’amore che non può essere misurata da alcun sensore se non dall’anima.
Paola Iotti