Nei giorni scorsi i giornali e gli altri organi di informazione hanno dato grande risalto all’annuncio da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che dichiarava finita l’emergenza internazionale per la salute pubblica relativa al virus Zika, mi preme fare chiarezza su un punto sottolineato da molti ma non da tutti gli organi di informazione che hanno riportato la notizia, Pete Salama il direttore esecutivo del programma delle emergenze dell’OMS, colui che ha dato l’annuncio, si è premurato di chiarire contestualmente che questo non significa sminuire la minaccia che l’epidemia comporta ma il significato è che l’epidemia è sotto controllo ma anche che il Zika c’è e rimarrà e quindi passare dalla fase di risposta all’emergenza a quella di confrontarsi col problema di lungo termine rappresentato dal virus.
L’emergenza era stata dichiarata lo scorso febbraio a seguito di un’anomala quantità di casi di bambini brasiliani nati microcefalici. dichiarare l’emergenza era servito proprio ad agire con tempestività per indagare se davvero ci fosse una correlazione tra il virus e queste malformazioni.
Virus Zika: per ora la ricerca segna il passo
I ricercatori hanno verificato che effettivamente il virus Zika è collegato a diversi (non solo casi di microcefalia) gravissimi difetti congeniti, la malattia nella maggior parte dei casi per le persone adulte che la contraggono è poco più di una brutta influenza (ma ci sono anche casi di complicanze neurologiche) ma se chi la contrae è una donna incinta le conseguenze per il feto possono essere disastrose.
Purtroppo dieci mesi non sono molti e ancora i ricercatori a parte confermare la correlazione tra virus e malformazioni non sanno un sacco di cose, ad esempio:
_ quanto spesso, cioè su 100 donne incinte infettate col virus Zika in che percentuale di feti si riscontrano malformazioni?
_ ci sono dei cofattori (ad esempio compresenza di altri virus, fattori ambientali o genetici) che determinano i casi in cui lo Zika provoca malformazioni?
_ anche le esatte modalità di trasmissione hanno bisogno di ulteriore investigazione, sappiamo che il vettore primario sono mosche del genere Aedes aegypti, ma sappiamo anche il virus può essere passato da uomo a uomo, ad esempio una donna incinta al proprio feto, ma anche per via sessuale.
Il capo del comitato per l’emergenza Zika, David Heymann, ha detto che per rispondere a queste domande a lungo termine ora il miglior modo di agire per l’OMS è coordinare gli sforzi della risposta internazionale fungendo da consulente tecnico, esattamente come tratta le altre malattie. Appunto come dicevo nel titolo: l’emergenza Zika è finita, la guerra al virus è appena iniziata.
Roberto Todini