La notizia per noi.
Gianluigi Colin in mostra al Marca
No so nulla di Gianluigi Colin fino al momento in cui salgo al piano superiore del Marca, l’altra sera, già in chiusura. Temendo di esser chiusa dentro, passeggio nei giornali e nei collage di Colin, rimanendo con la testa nella mostra fino a stamattina, quando interrogatami del motivo inizio a cercare chi sia Colin per scoprire prima di ogni cosa che è nato, come me, il 13 settembre. Due anni di differenza con un mio gemello. Questa coincidenza me lo rende ancora più caro e leggendo suoi articoli e sua vita rimango felice, felicissima di esser salita ed aver ammirato ciò che ora vi proporrò dal sipario socchiuso di una vita che non ho.
” No news, good news è il titolo della personale di Gianluigi Colin ospitata dal 16 settembre al 30 ottobre al Marca di Catanzaro e ancora presente in questo mese di novembre. GianLuigi Colin sfoglia i quotidiani, strappa e conserva pagine su cui appaiono immagini parlanti, ripone i fogli stropicciati e li fotografa, stampa il file su carta di giornale, che viene appiccicata su un letto fatto a sua volta di sedimentazioni di carte di giornali, interviene con le mani su questo materiale con ulteriori piegature. Nascono le sue opere, simili a tessuti increspati.” leggo così su di lui, sulla mostra.
La notizia cos’è? la notizia non c’è. Rimane però l’interesse, l’elaborazione e la passione. L’indignazione verso la notizia che accartoccia noi in un soffrire.
Arrivo intanto nella sala dove sta il Cristo morto di Mantegna, avvicinato al cadavere di Che Guevara e una grande tristezza mi invade. Sola, nella sala, con le notizie di Colin, con un mondo di sofferenze e banalità, mi accollo tutto e scendo tenendo forte la guida delle scale per non inciampare nei giornali e nel passato storico appena letto.
Con grande ammirazione verso l’artista.