Donald Trump, nel suo discorso inaugurale come 47° presidente degli Stati Uniti, ha delineato una politica radicale che punta a ridefinire le dinamiche sociali e internazionali del Paese. Tra i temi chiave: il riconoscimento di soli due generi, il ritiro dagli accordi di Parigi sul clima e l’ambizione di mettere la bandiera americana su Marte. Con un focus su merito e tradizione, Trump intende imprimere una svolta decisamente discriminatoria quanto pericolosa alla sua amministrazione.
Una linea dura su genere e identità
Donald Trump, insediatosi come 47° presidente degli Stati Uniti, ha annunciato che la politica ufficiale della sua amministrazione riconoscerà esclusivamente due generi: maschio e femmina. Questa decisione, dichiarata con fermezza nel suo discorso inaugurale, intende contrastare quella che Trump definisce la “follia transgender”.
Durante la campagna elettorale, i repubblicani hanno investito oltre 215 milioni di dollari in spot televisivi contro le persone transgender, segno di quanto il tema sia centrale nel dibattito politico, anche se meno prioritario per l’elettorato.
Ordini esecutivi e dichiarazioni al vetriolo
Già prima del suo insediamento, Trump aveva anticipato le sue intenzioni, sopratutto riguardo alla discriminazione delle persone trans o non binarie: insomma, quelle che non rientrano nel paradigma eteronormativo e nella concezione patriarcale e dominante occidentale.
Il 22 dicembre 2024, durante l’America Fest in Arizona, aveva promesso che il suo primo atto ufficiale sarebbe stato quello di firmare ordini esecutivi per vietare la mutilazione sessuale infantile e limitare la presenza di persone transgender nell’esercito e nelle scuole.
“Sotto la mia amministrazione, la politica ufficiale del governo degli Stati Uniti sarà che ci siano solo due generi: uomo e donna”, aveva dichiarato, aggiungendo che gli uomini non potranno competere negli sport femminili. Il riconoscimento dei due generi da parte della Presidenza Trump va di pari passo con un’aperta guerra a tutte quelle persone che non rientrano in nessuna delle due identità.
In particolare, in seguito al suo definitivo insediamento in qualità di Presidente degli Stati Uniti, secondo alcune fonti interne, ci sarà l’ordine diretto di rimuovere le opzioni “non binario” o “altro” dai documenti federali, come i passaporti e i visti.
Una delle polemiche più accese riguarda l’uso dei bagni pubblici. Recentemente, lo speaker della Camera Mike Johnson ha stabilito che Sarah McBride, prima deputata transgender eletta al Congresso, non potrà accedere ai bagni riservati alle donne.
Un altro importante ordine che discrimina fortemente le persone non eterosessuali è quella della “privacy e gli spazi intimi” che ha l’obiettivo di eliminare tutte le donne transgender nelle carceri e/o nei centri di accoglienza per le persone migranti, vietando loro di usare la loro identità di genere.
Eliminazione dei provvedimenti dell’amministrazione Biden
Donald Trump ha poi fatto sapere che tutte le nuove misure adottate andranno ad annullare quelle previste dall’amministrazione di Biden. Tra queste, Trump vuole eliminare ogni disponibilità economica per programmi che mirano all’istruzione e alla sensibilizzazione dell’identità di genere, sopratutto sul posto di lavoro.
Anche le scuole e le università sono in grave pericolo, poiché Trump ha apertamente dichiarato di essere contrario alle pene per tutte quelle scuole e università che non rispettano e non garantiscono sicurezza per gli studenti trans – una norma introdotta dal Presidente uscente.
In risposta a tutte le dichiarazioni omotransfobiche di guerra da parte di Trump, la Human Rights Campaign per la difesa delle persone LGBTQ+ ha dichiarato all’ABC News che si sta impegnando per la protezione e la rivendicazione dei diritti della comunità queer. “Nessuno dovrebbe essere soggetto a continue discriminazioni, molestie e umiliazioni nel luogo in cui lavora, va a scuola o accede all’assistenza sanitaria” ha dichiarato nell’intervista la presidente di HRC Kelley Robinson.
Una visione di società basata sul merito
Il presidente ha concluso il suo intervento ribadendo la volontà di creare una società “basata sul merito” e non sul colore della pelle o sull’identità di genere. Per Trump, il cambiamento deve partire da una netta separazione tra ideologie progressiste e politiche volte a garantire “l’uguaglianza di opportunità” senza manipolazioni sociali.
Con queste dichiarazioni e decisioni, il 47° presidente degli Stati Uniti intende lasciare un’impronta indelebile sul panorama politico americano e internazionale, promettendo di riportare il Paese al centro del dibattito globale, anche a costo di alimentare tensioni interne.