Il 1° gennaio 2025 entrerà in vigore la nuova riforma della disabilità che introdurrà cambiamenti nel sistema di valutazione della disabilità in Italia. Uno degli aspetti centrali di questo cambiamento riguarda la profilazione dei medici certificatori, con l’obiettivo di assicurare che i professionisti coinvolti nella valutazione della disabilità possiedano le competenze necessarie per rilasciare certificazioni appropriate. Questa novità è pensata per rendere il processo più trasparente e efficiente, migliorando l’esperienza di chi deve affrontare le procedure per l’accertamento della disabilità.
La riforma interviene su vari aspetti dell’organizzazione sanitaria, stabilendo criteri uniformi per la valutazione e introducendo strumenti digitali per la gestione dei certificati. Inoltre, tutti i certificati medici introduttivi dovranno essere integrati nel Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), un passo importante verso la digitalizzazione del sistema.
I principali cambiamenti introdotti dalla riforma
Uno degli aspetti più rilevanti della riforma della disabilità è la definizione di criteri omogenei per la valutazione della disabilità. Un altro cambiamento sostanziale riguarda l’adozione di un sistema digitale per la trasmissione e gestione dei certificati medici. Questo approccio, che sarà inizialmente sperimentato in alcune province, come Brescia, Catanzaro, Firenze, Forlì-Cesena, Frosinone, Perugia, Salerno, Sassari e Trieste, intende semplificare le procedure, rendendo il sistema più coerente e accessibile. L’INPS, che avrà il compito di gestire i certificati in modo telematico, avrà anche la responsabilità di verificarne la validità.
Il ruolo dell’INPS nella riforma
L’INPS svolge un ruolo cruciale nell’attuazione della riforma. In particolare, sarà incaricato di garantire l’acquisizione dei certificati medici e di integrarli nel sistema del Fascicolo Sanitario Elettronico. L’INPS sarà anche responsabile di verificare che i medici certificatori abbiano completato i corsi di formazione previsti. Questo organismo avrà un’importante funzione di monitoraggio nella fase di sperimentazione, che riguarderà alcune province selezionate. L’obiettivo è verificare l’efficacia del nuovo sistema prima di procedere con l’estensione a livello nazionale.
Profilazione dei medici certificatori: un sistema più rigoroso
Un elemento centrale della riforma della disabilità è la profilazione dei medici certificatori, ovvero l’introduzione di un sistema che garantisca che i professionisti coinvolti nel rilascio dei certificati medici siano effettivamente qualificati. I medici dovranno seguire corsi di formazione continua per ottenere l’accreditamento necessario. Questi corsi si concentrano su temi chiave come le classificazioni internazionali dell’OMS e le normative relative all’assistenza sanitaria. L’obiettivo è garantire che i medici possiedano una preparazione adeguata per svolgere questo ruolo.
Chi può rilasciare il certificato medico introduttivo
Secondo le nuove disposizioni, i certificati medici introduttivi potranno essere rilasciati da medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), medici operanti in ospedali pubblici, istituti di ricerca e centri per malattie rare. In aggiunta, anche i medici in quiescenza iscritti agli ordini professionali e i liberi professionisti che operano in strutture private accreditate saranno abilitati a rilasciare i certificati, purché abbiano completato il percorso formativo richiesto dal programma di Educazione Continua in Medicina (ECM).
Modalità di profilazione e gestione del sistema
La profilazione dei medici avverrà attraverso una piattaforma online, gestita dall’INPS. All’inizio del processo, ogni medico dovrà aggiornare il proprio profilo nel sistema e dichiarare di aver completato il percorso di formazione richiesto. I medici che operano in strutture pubbliche, come le ASL o gli ospedali, sono esonerati dall’obbligo di dichiarare la loro formazione continua, ma dovranno comunque garantire la firma digitale per validare i certificati medici. Questa firma digitale sarà necessaria per conferire validità giuridica ai certificati e per integrarli nel sistema del Fascicolo Sanitario Elettronico.
Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE): una novità fondamentale
La riforma della disabilità integrerà i certificati medici introduttivi nel Fascicolo Sanitario Elettronico. Questo sistema permette di digitalizzare e centralizzare le informazioni sanitarie, migliorando la gestione e l’accessibilità dei dati. Grazie al FSE, i cittadini potranno monitorare in tempo reale lo stato delle loro pratiche e avere una visione chiara della loro storia medica. Questo approccio semplifica anche il lavoro per i medici, riducendo la necessità di duplicare informazioni su piattaforme diverse.
Tempistiche e sperimentazione
La riforma inizierà con una fase di sperimentazione che prenderà il via il 1° gennaio 2025 e coinvolgerà alcune province selezionate, come Brescia, Catanzaro, Firenze, Forlì-Cesena, Frosinone, Perugia, Salerno, Sassari e Trieste. Questa fase iniziale consentirà di testare le novità introdotte e di identificare eventuali problematiche prima di un’eventuale estensione nazionale del sistema.
La riforma della disabilità, che include la profilazione dei medici certificatori e l’integrazione dei certificati nel Fascicolo Sanitario Elettronico, è un passo significativo verso un sistema di valutazione della disabilità più efficiente e trasparente. L’introduzione di tecnologie digitali e di criteri standardizzati mira a rendere le procedure più rapide, sicure e accessibili per i cittadini. La fase di sperimentazione, che inizierà nel 2025, fornirà informazioni fondamentali per un’eventuale espansione del modello su scala nazionale.