La seconda consultazione conferma la prima e segna un punto di svolta per il M5S. Conte ha la meglio su Grillo e si prende il partito. La base degli iscritti ha confermato in modo inequivocabile l’eliminazione della figura del garante e l’approvazione delle modifiche al simbolo. Un ulteriore passo verso il rinnovamento richiesto dal presidente Giuseppe Conte: “Voltiamo pagina, andiamo avanti con grande forza”.
I numeri della consultazione
La seconda consultazione ha visto una partecipazione significativa, con il 64,90% degli iscritti chiamati alle urne. In totale, sono stati 58.029 i votanti, un dato che supera di circa 4.000 unità i numeri della prima votazione di novembre. Tra le principali scelte emerse, quella che ha riscosso il consenso più ampio è stata l’eliminazione del ruolo di garante: l’80,56% degli iscritti si è espresso in favore della sua cancellazione. Una scelta che, in sostanza, mette fine a una figura che aveva storicamente svolto una funzione di controllo e orientamento all’interno del movimento, ma che ormai non sembrava più rispondere alle esigenze di rinnovamento del partito.
Anche la modifica del simbolo ha ottenuto una larga approvazione. L’84,91% dei partecipanti ha votato a favore della possibilità di cambiarlo, a condizione che il presidente ne proponga una revisione, previa approvazione del Consiglio nazionale e conferma degli iscritti. Questo risultato riflette la volontà di dare al movimento maggiore flessibilità e capacità di adattamento alle esigenze politiche del momento, con un occhio sempre rivolto alla trasparenza.
Le modifiche fondamentali al movimento
Un altro cambiamento significativo riguardo la carica di presidente ha visto una larghissima maggioranza di iscritti (98,48%) ritenere fondamentale che il presidente non provenga da altri partiti politici nei dieci anni precedenti. Un’ulteriore modifica riguarda la pluralità e trasparenza nelle candidature, con il 84,98% dei votanti favorevoli a garantire che il presidente approvi le alleanze politiche a livello locale. Tali riforme puntano a rafforzare la coesione interna, assicurando che il Movimento resti fedele ai propri principi di autonomia politica e indipendenza.
Inoltre, la riforma prevede che il presidente sia chiamato a svolgere un ruolo sempre più centrale nella definizione delle alleanze politiche, ma a condizione che esse siano prima approvate dalla base. Questo rappresenta una chiara risposta alla crescente richiesta di democrazia diretta all’interno del partito, che vuole che ogni passaggio cruciale sia condiviso e legittimato dagli iscritti.
Il futuro del M5S secondo Conte
Concludendo la consultazione, il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha sottolineato l’importanza di questi risultati, invitando i militanti a guardare con fiducia al futuro. «Ora voltiamo pagina, andiamo avanti con grande forza», ha dichiarato il presidente, esprimendo il suo ottimismo riguardo al processo di rinnovamento intrapreso dal movimento. Conte ha parlato di un’onda dirompente che ha coinvolto il partito, un movimento che ora si fonda sulle scelte della propria comunità.
Il presidente ha anche manifestato grande soddisfazione per l’ampia partecipazione alla votazione, ribadendo che l’alta affluenza dimostra l’energia e la determinazione della base del M5S. Concludendo, Conte ha annunciato l’intenzione di proseguire con il lavoro iniziato e ha invitato gli iscritti a rimanere uniti per affrontare le sfide politiche future. «Abbiamo una passione immensa e tante battaglie da fare tutti insieme per cambiare il Paese», ha aggiunto, sottolineando che ogni membro della comunità conta davvero.
L’addio del garante: Grillo abbandona
Il ruolo del garante è stato uno degli argomenti più discussi nelle ultime settimane. Fino ad oggi, infatti, il garante era una figura simbolica e fondamentale per la gestione interna del Movimento. Tuttavia, con l’approvazione della riforma, si è deciso di superare questo modello, facendo emergere nuove modalità di governo collettivo. La base ha fatto capire a Grillo che la sua stagione è finita, sostenendo che la figura del garante, seppur storicamente importante, non è più in grado di rappresentare al meglio le esigenze di un movimento che cresce e si evolve continuamente.
La decisione di eliminare questa figura coincide con la volontà di semplificare la struttura interna del M5S e di rafforzare la figura del presidente, che ora avrà maggiori responsabilità e poteri. Le nuove modalità di gestione interna rispecchiano una visione più dinamica e aperta, dove la partecipazione degli iscritti è fondamentale e dove il presidente dovrà rispondere direttamente a loro. In questo senso, la riforma rappresenta un tentativo di modernizzare il partito e di orientarlo verso un futuro di maggiore inclusività e partecipazione.
Il messaggio di Conte alla base: una nuova fase
Dopo il voto, Giuseppe Conte ha lanciato un chiaro messaggio alla base del movimento: «Viva il Movimento!», ha dichiarato, invitando tutti a partecipare attivamente alla diretta che avrebbe avuto luogo il giorno seguente. La sua intenzione è quella di ascoltare le esigenze degli iscritti e di rispondere alle loro domande, confermando l’impegno a portare avanti un lavoro di coinvolgimento continuo.
In questo nuovo capitolo, il Movimento 5 Stelle si presenta con una rinnovata forza e con un orientamento che vuole rafforzare i principi di partecipazione e democrazia diretta. Con la riforma, si spera di superare le difficoltà degli ultimi anni e di ridare al M5S la credibilità e il consenso necessari per affrontare le sfide politiche che lo attendono.