Esiste l’iperrealismo ed esiste l’iperrealismo fotografico. E poi esiste Hanjo Schmidt, che della fotografia ritrae e prende persino il dettaglio più mosso, la sfumatura del fuori fuoco, riuscendo ad andare oltre la realtà.
Hanjo Schmidt (Germania) dipinge le fotografie senza fronzoli o interpretazioni. Soggetti nudi e crudi nella loro naturalezza più destabilizzante, in quello che sembra essere uno studio (e lo è, quello dell’artista si suppone). Immortalati mentre giocano, mentre riposano, mentre si annodano tra di loro come animali pieni di vita.
Molti dei suoi dipinti sono palesi riproduzioni di fotografie. Alcuni particolarmente affascinanti, poiché della fotografia non riprendono solo il soggetto nella sua raffigurazione fedele, ma anche quella sbavatura e imperfezione tipica di una foto: un dettaglio non messo a fuoco, un micro mosso dovuto al movimento.
Il realismo di Hanjo Schmidt risiede in questa elaborazione, così precisa e fedele da riprendere persino ciò che spesso si vorrebbe ignorare già nella fotografia in sé, quel difetto che ci fa mordere le mani per aver rovinato la foto e che invece nel quadro rende in maniera così imponente.
Ma lì si conclude l’affascinante realismo. Poiché Hanjo Schmidt estremizza ed esaspera ogni colore, ogni densità di tratto dovuto a pennellate così larghe da sembrare rigide spatolate sulla tela, stravolge la luce intorno ai suoi soggetti e ne piega una nuova percezione sui corpi nudi, nodosi e caldi. I suoi ritratti riprendono dei volti ricchi di smorfie, di rughe e perciò molto espressivi, un’espressività che va oltre la sola realtà.
I corpi e i volti di Schmidt sono bellissimi e grotteschi, patetici ed estranei, statici e dinamici. L’ambivalenza e la contraddizione di ciascuno di noi, sempre.
E ogni volta che viene ritratta la nudità nella sua forma più esplicita che tutto diventa discutibile ma intenso, un erotismo del pensiero e del corpo. Non sono familiari, conosciuti, simili a noi? E per questo sempre così difficili da guardare senza giudicare?
Fatevi un giro nella sua galleria, che vanta una carriera dal 2003 fino ad oggi e divertitevi ad esplorare quello che siamo quando tralasciamo le sbavature di quei momenti che ci rendono così umani da rimanere nudi davanti a noi stessi. Scoprite quanto possiamo essere divertenti e bruttissimi, delicati e felici, da soli o in compagnia. Perché di fondo è questo quello che Hanjo Schmidt ritrae.
Buona visione.
Gea Di Bella