La temperatura nel 2016 ha sfiorato il limite auspicato nell’accordo sul Clima: + 1.5 gradi.
Il problema del costatante aumento della temperatura viene esposto ormai da anni. Ma tutti gli interventi volti a limitare il surriscaldamento globale risultano non essere sufficientemente efficaci e veloci.
Fatto già previsto nel 2015, i dati raccolti confermano i timori e accertano l’aumento della temperatura già dai primi mesi di quest’anno. Ovviamente non è stato un innalzamento improvviso, questo preoccupante fenomeno è in atto già da tempo.
Da quando, alla fine del XIX secolo, si è iniziato a rilevare le temperature, 16 dei 17 anni più caldi sono di quest’ultimo secolo.
Benché gli effetti del surriscaldamento globale sembrano ricadere solo sull’ambiente e sulla natura, le prospettive sono allarmanti anche per la società e l’economia.
Un clima favorevole ha sempre inciso sulle modalità e i tempi di sviluppo di una civiltà e della sua economia. Coltivare in zone aride è assai più difficile e complesso che farlo in una rigogliosa pianura circondata da rivoli d’acqua.
Allo stesso modo la produttività della nostra economia è al massimo quando la temperatura si mantiene attorno ad una determinata soglia, 13° circa. Ecco perché il suo costante aumento è pericoloso: il prodotto interno lordo globale rischia di perdere consistenti percentuali man mano che i gradi aumentano.
Se questo si verificherà, le attuali disuguaglianze tra i cosiddetti paesi ricchi e paesi poveri si faranno ancora più marcate. Tutto a discapito di miliardi di persone che si ritroveranno a spartirsi risorse sempre più esigue.
Ma gli studi mostrano un’altra sconvolgente conseguenza dell’aumento delle temperature: l’accrescimento della violenza. I ricercatori americani che hanno effettuato lo studio evidenziano che, benché non sia direttamente il caldo o l’umidità a far diventare violenti, questi fattori contribuiscono ad acuire le tensioni sociali e interpersonali.
Considerati gli effetti potenzialmente catastrofici, urge un impegno più consistente. Il mondo e l’uomo necessitano di uno sforzo maggiore. Stare a guardare, indifferenti e scostanti, non è più ammissibile.
Trump ha definito il cambiamento climatico un «concetto inventato dai cinesi per impedire all’economia americana di essere competitiva». Questa e altre sue affermazioni sono preoccupanti per il clima.
Negare così tenacemente un’evidenza che è sotto gli occhi di tutti è un’assurdità.
I potenti del mondo, Donald Trump compreso, devono essere in prima linea nel tentativo di porre rimedio a questo disastro. Gli accordi sul clima devono essere più severi, per il bene dell’intera umanità. L’aumento della temperatura deve essere fermato, prima che sia davvero troppo tardi.