Il 13 novembre 2024 segna una data cruciale per il futuro della salute delle persone con disabilità in Europa. In un contesto che vede sempre più centrale l’importanza dell’inclusività e dell’equità nei sistemi sanitari, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha ufficialmente lanciato un Gruppo Consultivo Tecnico (TAG) durante una riunione tecnica di alto livello. Questa iniziativa rappresenta un ulteriore tassello nella realizzazione degli obiettivi delineati dal Quadro d’azione europeo per raggiungere il più alto standard di salute per le persone con disabilità, 2022-2030, un piano ambizioso adottato due anni prima con l’approvazione unanime nella 72ª sessione del Comitato regionale per l’Europa dell’OMS.
Un quadro d’azione ambizioso e necessario
Il Quadro d’azione europeo dell’OMS, approvato nel 2022, costituisce una roadmap strategica che mira a trasformare profondamente l’approccio dei sistemi sanitari verso le persone con disabilità. Il documento delinea obiettivi chiari: garantire l’accesso equo ai servizi sanitari, abbattere le barriere fisiche, culturali e sistemiche che impediscono una piena inclusione e promuovere un approccio centrato sui diritti umani.
Le statistiche parlano chiaro: in Europa, una persona su quattro vive con una disabilità, temporanea o permanente. Questa percentuale non solo rende evidente la necessità di interventi mirati, ma sottolinea anche come le disuguaglianze nell’accesso alla salute abbiano un impatto significativo sulle comunità più vulnerabili. È in questo scenario che si inserisce il TAG, chiamato a fornire un supporto tecnico e strategico per l’attuazione del quadro d’azione e a monitorare i progressi verso gli obiettivi prefissati.
Il ruolo strategico del TAG: consulenza e monitoraggio
Il Gruppo Consultivo Tecnico non sarà un semplice organo consultivo. La sua missione principale è duplice: fornire consulenza qualificata agli Stati membri e monitorare l’efficacia delle politiche messe in atto nell’ambito del quadro d’azione. Composto da esperti provenienti da diverse discipline – inclusi rappresentanti del mondo accademico, della società civile e delle organizzazioni delle persone con disabilità – il TAG garantirà che le soluzioni proposte siano evidence-based e coerenti con i principi di equità e giustizia sociale.
Una delle priorità del gruppo sarà anche quella di supportare i Paesi nella raccolta e nell’analisi dei dati relativi alla disabilità, un settore spesso carente di informazioni dettagliate. Una comprensione approfondita delle sfide specifiche affrontate dalle persone con disabilità è fondamentale per progettare interventi efficaci.
I principi guida del quadro d’azione: salute, diritti e inclusività
Il quadro d’azione europeo si basa su tre pilastri fondamentali: il diritto universale alla salute, la rimozione delle barriere e il rafforzamento della partecipazione delle persone con disabilità nella definizione delle politiche sanitarie.
Diritto universale alla salute: l’approccio adottato sottolinea che le persone con disabilità non devono essere considerate come destinatari passivi dei servizi sanitari, ma come protagonisti attivi. La salute è un diritto umano inalienabile e il quadro d’azione insiste sull’importanza di superare le disuguaglianze che ancora oggi colpiscono milioni di individui.
Rimozione delle barriere: tra le barriere più comuni, si annoverano quelle architettoniche, ma anche quelle meno visibili, come la mancanza di formazione specifica per il personale sanitario o i pregiudizi radicati nella società. L’abbattimento di questi ostacoli è una condizione essenziale per costruire un sistema sanitario davvero inclusivo.
Partecipazione e co-progettazione: il coinvolgimento attivo delle persone con disabilità nella definizione delle politiche rappresenta una svolta significativa. L’esperienza diretta di chi vive quotidianamente le sfide della disabilità offre un contributo inestimabile per lo sviluppo di strategie mirate ed efficaci.
Un impegno che abbraccia l’intera regione europea
La sfida dell’attuazione del quadro d’azione non riguarda solo i singoli Stati membri, ma tutta la regione europea dell’OMS. Con una diversità di contesti socioeconomici e culturali, l’applicazione delle linee guida richiede un approccio flessibile e adattabile alle specificità locali.
A tal fine, il TAG si configura come una piattaforma di dialogo e collaborazione tra paesi. Le buone pratiche sviluppate in una nazione possono fungere da modello per altre, creando una rete di esperienze condivise che acceleri il progresso complessivo. La cooperazione internazionale sarà quindi un aspetto cruciale del lavoro del TAG, insieme alla promozione di partenariati tra governi, organizzazioni non governative e attori privati.
Un passo avanti, ma non la fine del percorso
L’istituzione del Gruppo Consultivo Tecnico rappresenta un importante passo avanti, ma non è il punto di arrivo. L’attuazione del Quadro d’azione europeo per la salute delle persone con disabilità richiederà un impegno costante e una vigilanza continua per garantire che le ambizioni dichiarate si traducano in cambiamenti concreti.
Le sfide non mancano: dalle limitazioni di budget alle resistenze culturali, passando per la necessità di adeguare le infrastrutture e i sistemi formativi. Tuttavia, l’entusiasmo generato dal lancio del TAG e il consenso unanime sul quadro d’azione riflettono una volontà politica forte e condivisa.
Una visione condivisa per un futuro equo
L’inclusività non è un’opzione, ma un imperativo morale e sociale. Con il lancio del Gruppo Consultivo Tecnico, l’OMS dimostra una volta di più il proprio impegno a favore di una salute equa e universale.
Questo nuovo organismo tecnico, con il supporto del Quadro d’azione europeo 2022-2030, ha il potenziale di cambiare radicalmente il modo in cui le persone con disabilità sono integrate nei sistemi sanitari in tutta Europa.