Il Sex On The Beach, cocktail dal sapore fresco e fruttato, ci fa subito pensare all’estate, alla sabbia sui piedi, alle feste in riva al mare, alle serate fra amici e a tutti quei ricordi legati alla stagione per eccellenza della spensieratezza e delle vacanze.
Per preparare questo long drink occorrono:
• 4 cl. di vodka
• 2 cl. di peach schnapps (liquore a base di pesca)
• 4 cl. di succo d’arancia
• 4 cl. di succo di cranberry
• Cubetti di ghiaccio
Il procedimento è molto semplice: basta versare la vodka, il liquore a base di pesca ed il succo d’arancia in uno shaker e shakerare. Successivamente versare il contenuto in un tumbler alto pieno di ghiaccio. Versare senza mescolare il succo di cranberry, che, depositandosi sul fondo del bicchiere, regalerà al vostro cocktail un bellissimo gioco di sfumature e di colori. Infine, è possibile guarnire il cocktail con una fettina di arancia: et voilà, il Sex On The Beach è pronto per essere servito.
Scopriamo insieme quali sono le origini di questo cocktail e il perché del suo nome.
La storia del Sex On The Beach è piuttosto vaga ed incerta da definire. Negli anni ’70, negli Stati Uniti il consumo di vodka crebbe esponenzialmente e, verso la fine di quel decennio iniziò a comparire il Peach Schnapps, liquore a base di pesca. Così, iniziarono a spopolare i cocktail fruttati, come ad esempio il Peach On The Beach, a base di pesca, vodka e succo d’arancia. Nel 1987, durante lo Spring Break, la National Distribution, lanciò un concorso per sponsorizzare il Peach Schnapps. Ted Pizio, barman del locale Confetti’s, inventò un cocktail a base di Peach Schnapps, vodka, succo di cranberry e succo d’arancia. Pizio decise di chiamare il cocktail “Sex On The Beach” perché la spiaggia ed il sesso erano i due motivi principali per cui molti ragazzi si recavano allo Spring Break in Florida.
Si pensa, in alternativa a questa versione, che il nome “Sex On The Beach” sia dato dal rifiuto, da parte dell’Europa, del moralismo americano.