A poche ore dalle elezioni negli Stati Uniti, arrivano le congratulazioni di Putin a Trump, il nuovo presidente statunitense, lasciando intendere un’apertura per futuri dialoghi diplomatici. In un intervento al Club di Valdai, il leader russo esprime l’interesse per una possibile soluzione rapida del conflitto in Ucraina, una proposta centrale nella campagna elettorale del neopresidente. Putin auspica un ritorno alla negoziazione, pur ribadendo la necessità di salvaguardare gli interessi russi sullo scacchiere internazionale. Il Presidente russo ha definito l’iniziativa come “degna di attenzione”, anche se non ha lasciato intendere ulteriori mosse o dettagli sul futuro dialogo.
Le congratulazioni di Putin a Trump: si apre il dialogo con il nuovo presidente
Le congratulazioni di Putin, presidente russo, nei confronti di Donald Trump per la recente elezione alla presidenza degli Stati Uniti, sono arrivate dopo appena 24 ore dagli esiti. Vladimir Putin ha colto l’occasione anche per elogiare il nuovo presidente per il suo “coraggio”, già evidente agli esordi della campagna elettorale.
Le congratulazioni di Putin a Trump arrivando con la volontà di esprimere la disponibilità dello Zar a dialogare direttamente con il nuovo leader americano. Durante un intervento al Club di Valdai, Putin ha dichiarato di essere pronto a intrattenere colloqui, specialmente in merito alla guerra in Ucraina, tema che Trump ha definito risolvibile in 24 ore durante la campagna elettorale. Il capo del Cremlino ha lodato la determinazione del tycoon, dicendo che le sue proposte “meritano attenzione”. Oltre alle trattative sul conflitto in corso tra Russia e Ucraina, Vladimir Putin è pronto anche a parlare di un “nuovo ordine mondiale”.
Le dichiarazioni del Presidente USA e le prospettive di pace
Trump ha risposto rapidamente, dicendo in un’intervista alla NBC: “Penso che ci parleremo”. Durante la campagna elettorale, il presidente eletto ha sostenuto di poter mediare efficacemente tra Russia e Ucraina, ponendo fine al conflitto che ormai dura da quasi 1.000 giorni. Putin ha commentato favorevolmente le intenzioni di Trump, sottolineando però che, durante il suo primo mandato, il leader americano era apparso “riluttante a fare il primo passo”.
Una nuova opportunità di dialogo
Durante le congratulazioni di Putin a Trump, nel il discorso al Valdai, il Presidente russo ha ricordato l’importanza di mantenere aperti i canali di comunicazione con i leader occidentali, lasciando intendere che la Russia è pronta a riprendere il dialogo con chiunque sia disposto a sedersi al tavolo delle trattative. Il leader russo ha però criticato gli Stati Uniti e i loro alleati, accusandoli di puntare a una “sconfitta strategica della Russia”. Il presidente ha poi ribadito che Mosca resta aperta alla negoziazione, a patto che si rispettino i suoi interessi legittimi.
Mosca si è detta duque “pronta a negoziare” e le trattative più specifiche, come ha rilasciato il Cremlino, potrebbero essere effettuate anche prima dell’effettivo insediamento di Donald Trump, il prossimo gennaio. Le buone intenzioni di Mosca non sono rivolte solamente agli Stati Uniti, ma anche all’Europa e a come questa sia intenzionata a porre fine al conflitto in Ucraina.
Le congratulazioni della Russia tra elogi e tensioni
Putin ha lodato il coraggio di Trump, facendo riferimento a un attacco subito durante un comizio, e ha ricordato che in passato i due leader avevano costruito un rapporto di rispetto reciproco. Allo stesso tempo, Putin ha avvertito l’Occidente che continuare a sostenere il “regime di Kiev” comporta gravi rischi. Le dichiarazioni del presidente russo hanno lanciato un messaggio chiaro: Mosca è disposta a discutere soluzioni, ma non a rinunciare ai propri obiettivi strategici.
Mosca intanto prosegue la sua guerra e, solo nelle ultime ore, è giunta la notizia della rivendicazione di un altro villaggio conquistato, a Kreminna Balka. Come ha dichiarato il Segretario del Consiglio di Sicurezza nazionale russo, Serghei Shoigu, “l’Europa si trova ora a scegliere se continuare a finanziare Kiev e distruggere la popolazione ucraina, oppure iniziare a negoziare”.