Martedì 15 il Consiglio dei Ministri, presieduto dalla premier Giorgia Meloni, ha dato il via libera al disegno di legge di bilancio 2025, che avrà un costo di 30 miliardi. Tra le novità introdotte: la conferma delle pensioni, i bonus, il taglio del cuneo fiscale. Il testo dovrà essere esaminato e approvato dal Parlamento entro la fine dell’anno. Si prevede inoltre che la cifra complessiva possa crescere a 35 miliardi per il 2026 e a 40 miliardi per il 2027, a seconda delle decisioni che il governo prenderà nelle successive leggi di bilancio.
Il taglio del cuneo fiscale nella legge bilancio 2025
La legge di bilancio 2025 conferma il taglio del cuneo fiscale per i redditi fino a 35.000 euro già in vigore nel 2024. Il cuneo fiscale è la differenza tra il costo del lavoro per le aziende, che include stipendio, contributi e imposte, e l’importo netto che riceve il dipendente. La nuova misura prevede uno sconto sui contribuiti a carico dei lavoratori per i redditi medio-bassi: fino a quest’anno, la riduzione era del 7% per chi guadagnava fino a 25mila euro e del 6% per chi arrivava a 35mila euro. Finora, di questa misura hanno beneficiato circa 14 milioni di lavoratori con un incremento di circa 100 euro al mese in busta paga.
Il governo ha deciso di introdurre un sistema diverso, per evitare che chi supera di poco la soglia di reddito perda completamente il beneficio. Inoltre, lo sconto sarà suddiviso tra imposte e contributi: fino a 20 mila euro di reddito rimarrà uno sconto sui contributi, oltre questa soglia si trasformerà in uno sconto sulle imposte grazie all’aumento delle detrazioni per lavoro dipendente fino a 35mila euro, con una riduzione progressiva fino a 40mila euro. Così facendo, questa nuova impostazione coinvolgerà circa un milione di lavoratori in più.
Riduzione dell’Irpef
Il governo, con la nuova legge di bilancio, ha confermato la riduzione dell’Irpef, ossia l’imposta sul reddito delle persone fisiche, mantenendo la struttura a tre aliquote Irpef, cioè le percentuali che vengono applicate al reddito per calcolare le imposte da pagare. Il reddito fino a 28mila euro continuerà ad essere tassato al 23%.
È inoltre prevista una diminuzione dell’aliquota per la fascia di reddito compresa tra i 28 mila e 50 mila euro, attualmente al 35%, ma questa modifica verrà attuata solo se saranno disponibili le coperture finanziare necessarie provenienti dal concordato preventivo biennale, una sorta di condono approvato per le partite IVA. Viene anche confermata la tassazione agevolata al 5% sui premi di produttività assegnati dalle aziende ai lavoratori.
Questi primi due punti sono la parte più cospicua delle risorse della legge di bilancio poiché costano complessivamente circa 13 miliardi.
Congedi parentali
Il ministro dell’Economia Giorgetti ha affermato che i congedi parentali retribuiti all’80% passeranno da due a tre mesi nella nuova legge di bilancio.
Sanità
Con questa legge, per mantenere immutata la proporzione rispetto al PIL, il governo ha aumentato i fondi per la sanità: si stima un incremento di circa 900 milioni per il prossimo anno, destinati principalmente all’assunzione di medici ed infermieri. Tuttavia, ricordiamo che era già previsto un aumento di circa 4 miliardi per il 2025, finanziato in precedenza, e che avrebbe portato la spesa totale da 138 a 142 miliardi di euro.
Pensioni
In questo disegno di legge non sono previsti particolari cambiamenti sulle pensioni ma, anzi, sono confermate le misure già introdotte precedentemente nella legge di bilancio del 2024, relative all’adeguamento degli importi delle pensioni all’inflazione e sono previsti sgravi fiscali per i lavoratori che resteranno a lavoro pur avendo raggiunto l’età pensionabile.
Infatti, per le pensioni minime nel 2025 si conferma l’adeguamento al 100% in base all’inflazione ed è anche confermato l’aumento del 2,7% che la legge di bilancio del 2024 aveva previsto per un solo anno. Dunque, secondo le previsioni, l’importo attuale di 614,77 euro dovrebbe aumentare a 630 euro.
Inoltre, è previsto un rifinanziamento per l’ape sociale, con un incremento di 20 milioni di euro per il 2025, 30 milioni di euro per il 2026, 50 milioni di euro per il 2027 e 10 milioni di euro per il 2028.
Detrazioni fiscali
Il governo ha deciso di modificare il sistema delle detrazioni, ossia gli importi che possono essere sottratti annualmente nella dichiarazione dei redditi per ridurre l’ammontare delle imposte da pagare, tra cui gli interessi sui mutui o le spese sanitarie.
Il nuovo sistema sancito dalla legge di bilancio stabilirà un importo massimo detraibile che varierà in base al reddito complessivo e al numero dei membri del nucleo familiare: sarà inferiore per i single e per coloro che guadagnano di più, ma sarà più elevato per le famiglie numerose a basso reddito.
Questa manovra è stata definita dal ministro Giorgetti “quoziente familiare”. Al momento ci sono ancora pochi dettagli al riguardo, bisognerà valutare quanto sarà vantaggiosa per le famiglie e quanto sarà negativa per i single, in quanto non è ancora chiaro se avrà un impatto complessivo positivo o negativo.
La famiglia nella legge bilancio 2025
Nel disegno di legge è prevista l’introduzione di una Carta per i nuovi nati: un sussidio per le famiglie aventi un Isee inferiore a 40mila euro.
Nella legge di bilancio sarà rinnovata anche la Carta Dedicata a Te, la social card destinata alle famiglie numerose, con un Isee sotto i 15mila euro, che non possono beneficiare di altre misure di sostegno come ad esempio l’Assegno di inclusione.
Fringe benefit
Vengono confermate le regole sui beni che le aziende possono concedere ai dipendenti, i cosiddetti fringe benefit: auto, pc, telefoni. Saranno esenti da tassazioni fino a 1.000 euro per tutti i lavoratori con figli mentre per gli altri l’importo sarà di 1.000 euro.
Pubblico impiego
Nella legge di bilancio sono stati stanziati dei finanziamenti per il rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici per il triennio 2025-2027. Le risorse ammontano a circa 2,1 miliardi.
Accise
Ci sono state alcune modifiche anche sulle accise, le tasse applicate su specifici beni, come ad esempio i carburanti. Le nuove misure si concentreranno sulle accise relative al gas naturale e ad altri prodotti energetici. Durante la conferenza stampa, il ministro Giorgetti ha accennato alla possibilità di un intervento sulle accise dei carburanti, in risposta ad una richiesta della Commissione Europea per ridurre i sussidi dannosi per l’ambiente. Tuttavia, questa misura non sarà inclusa nella legge di bilancio ma sarà trattata in un decreto separato, lasciando la questione al parlamento.
Bonus
È stato confermato il bonus ristrutturazione al 50% per le prime case e scenderà al 36% per le seconde case.
Resta anche il bonus grandi elettrodomestici e mobili, sempre al 50%, che verrà prorogato al 2025.
Banche
È previsto un contributo che sarà fornito da banche e assicurazioni, destinato alle imprese che hanno beneficiato maggiormente dell’aumento dei tassi di interesse deciso dalla Banca Centrale Europea per combattere l’inflazione.
Il ministro Giorgetti, in conferenza stampa, ha spiegato che non verrà introdotta alcuna tassa sugli extraprofitti. Tuttavia, alle banche sarà chiesto di fornire un contribuito tramite un intervento sulle imposte differite attive (DTA), che le istituzioni hanno versato per le perdite su crediti e avviamenti.
Il contributo da parte di banche e assicurazioni si attesta intorno ai 3,5 miliardi, per quanto concerne gli istituti di credito, il provvedimento prevede la sospensione delle DTA per il 2025 e il 2026. In pratica, l’utilizzo di questi sconti fiscali sarà rinviato a dopo il 2027.
Ministeri
Nella legge di bilancio sono previste delle riduzioni significative della spesa per i ministeri, che hanno suscitato molteplici polemiche all’interno del governo. È prevista una riduzione media del 5% dei bilanci ministeriali, con un risparmio complessivo di 3 miliardi di euro.
Deduzione al 120%
È stata confermata la deduzione al 120% per le imprese che effettuano assunzioni a tempo indeterminato. Queste deduzioni fiscali si traducono in una riduzione dell’utile imponibile dell’azienda ossia la cifra su cui vengono calcolate le imposte da versare allo Stato: un utile inferiore comporta anche una tassazione minore. Questa misura è valida solo se il numero di dipendenti alla fine dell’anno supera la media dell’anno precedente, per prevenire assunzioni e licenziamenti fittizi per sfruttare le detrazioni.