In Russia, Ievghenii Kort (Евгений Корт), un giovane ragazzo di vent’anni, è stato condannato ad un anno di carcere per avere utilizzato in modo «improprio» il social network russo VKontakte. Egli ha pubblicato sul social network più popolare in russia, VKontakte, una vignetta ritraente Aleksandr Sergeevič Puškin, considerato come il padre della letteratura russa e della poesia, assieme al nazionalista Maxim Martsinkevich.
Questa vignetta, che è diventata sin da subito molto popolare, ritrae i due in atteggiamenti del tutto non pacifici. Difatti, Martsinkevich si rivolge con atteggiamenti aggressivi nei confronti del poeta. Martsinkevich mette le mani addosso a Puškin, quasi come se volesse intimorirlo. Il nazionalista utilizza anche un termine fortemente dispregiativo nei confronti sia dei caucasici, che delle persone nere, riferendosi alle origini di Puškin, il quale aveva origini africane da parte del suo bisnonno.
Il Tribunale ha dichiarato che Kort ha «umiliato un gruppo di persone sulla base della loro nazionalità e incitato all’odio e all’ostilità». Questo reato è punito in Russia attraverso l’articolo 282 del codice penale.
Il giovane Ievghenii ha cercato di difendersi, dichiarando di avere salvato per sbaglio l’immagine, senza avere una reale intenzione di pubblicarla sul social network VKontakte. L’avvocato del giovane Kort ha inoltre dichiarato che ricorrerà in appello, poiché la punizione attraverso un anno di carcere è troppo severa ed ingiusta.
Inoltre, il giovane potrebbe scontare la pena per lo stesso reato per cui, in precedenza, era stato accusato lo stesso Maxim Martsinkevich, soprannominato «mannaia», ovvero «incitamento all’odio»: il nazionalista ha subito già due procedimenti penali per questo reato.
Il ventenne, successivamente alle accuse e alla condanna ad un anno di carcere ha dichiarato: «Считаю, что в нашей стране возможно всё, но к такому я готов точно не был.» Ovvero: «Credo che nel nostro paese tutto sia possibile, ma a questo non ero esattamente pronto»