L’Islanda è una terra ricca di bellezze e nota per essere punto di riferimento di antiche e affascinanti leggende. Negli ultimi tempi, si parla di questo luogo meraviglioso per un motivo a dir poco sorprendente.
Da alcuni mesi, l’Islanda è teatro di una serie di spettacolari eruzioni vulcaniche che stanno catturando l’attenzione del mondo intero. Questi eventi naturali, che si susseguono con una frequenza sorprendente, stanno ridisegnando il paesaggio e offrendo uno spettacolo straordinario sia agli abitanti dell’isola che ai visitatori.
Infatti, alla pari dei soffi dei geyser – che sono una tipicità di questa terra, e in tal senso segnaliamo che questo articolo di stograntour.com suggerisce dove vedere i geyser in Islanda – queste eruzioni affascinano e conquistano l’interesse di molti turisti che si recano sull’isola desiderosi di poterli ammirare dal vivo.
Tutto è partito pochi mesi fa, per la precisione a dicembre 2023. In quel mese, infatti, è tornato a essere attivo e a eruttare il vulcano della penisola di Reykjanes, zona che si trova a sud della capitale islandese.
Alla fine dello scorso mese di maggio, è stata registrata la quinta di eruzione da dicembre 2023.
L’eruzione di fine maggio
Nelle prime ore del pomeriggio del 28 maggio 2024, il vulcano è tornato, come poco fa ricordato, a eruttare per la quinta volta dal mese di dicembre dello scorso anno.
L’eruzione, che sia gli esperti, sia gli appassionati di vulcanologia hanno definito decisamente più spettacolare delle precedenti, si è verificata a seguito del concretizzarsi di diversi fenomeni tellurici rilevati nella zona di Grindavik, un villaggio, subito evacuato, abitato soprattutto da pescatori.
Questi fenomeni hanno comportato un’immediata allerta della protezione civile nazionale.
L’eruzione precedente
L’eruzione precedente a quella di fine maggio era stata registrata il 17 marzo 2024. In quell’occasione, la lava era arrivata a blandire le barriere nella zona orientale del villaggio, già evacuato l’11 novembre 2023 a causa del verificarsi di uno sciame sismico con centinaia di scosse telluriche.
A seguito delle stesse, erano stati rilevati danni ad abitazioni locali, così come il palesarsi di vere e proprie voragini a livello del terreno.
Dopo il terremoto, è stata rilevata, il 18 dicembre, un’attività vulcanica particolarmente accentuata. Nonostante le previsioni all’insegna del catastrofismo, il piccolo villaggio di pescatori, abitato da circa 3800 persone, non ha subito alcun danno.
La seconda e la terza eruzione si sono verificate rispettivamente il 14 gennaio e l’8 febbraio 2024.
Si tratta, da un lato, di spettacoli della natura che lasciano a bocca aperta i fotoamatori e, dall’altro, di fenomeni che portano a riflettere. Non si può non farlo dato che, in Islanda, sono presenti ben 33 vulcani attivi, un numero che, a livello europeo, si può definire da record.
Su questi fenomeni e su quelli registrati dal 2021 in poi si sono espressi diversi vulcanologi. Gli esperti in questione hanno sottolineato che le eruzioni vulcaniche che si sono verificate in Islanda negli ultimi tre anni, rappresentano le principali conseguenze della riapertura, dopo circa un secolo, di una lunghissima faglia.
Da quest’ultima si verifica il fluire del materiale magmatico che si muove dal basso verso l’alto.
Quanti vulcani ci sono in Islanda?
In Islanda si possono trovare complessivamente 130 vulcani. Come già accennato, alla fine dello scorso mese di maggio erano 33 i sistemi attivi, dislocati in tutte le aree del Paese, eccezion fatta per i fiordi occidentali.
Come mai? Per via della datazione di questa massa continentale, la più antica di tutta la penisola. Formatasi più o meno 16 milioni di anni fa, da allora è protagonista di un lento allontanamento dalla dorsale medio-atlantica.
Ciò fa sì che i Fiordi Occidentali siano l’unica zona dell’Islanda dove, per il riscaldamento dell’acqua, è necessario il ricorso all’elettricità.