Gli attacchi terroristici coordinati che hanno colpito la regione del Daghestan, nel Caucaso settentrionale, hanno scosso profondamente la comunità locale e suscitato una risposta decisa da parte delle autorità russe. L’operazione antiterrorismo in Daghestan avviata immediatamente dopo gli attacchi ha portato alla neutralizzazione dei responsabili, ma il bilancio di vite umane perse e ferite gravi evidenzia la drammatica realtà di una regione già afflitta da tensioni etniche e religiose. Questa crisi, culminata in un attacco contro luoghi di culto e forze di polizia tra ieri e oggi, sottolinea la necessità di un’azione coordinata per affrontare le minacce persistenti e garantire la sicurezza della popolazione.
Conclusione dell’Operazione Antiterrorismo in Daghestan
Questa mattina, le autorità russe hanno annunciato la conclusione dell’operazione antiterrorismo in Daghestan, nel Caucaso settentrionale, in seguito agli attacchi armati che hanno colpito la regione. Il Comitato nazionale antiterrorismo (NAC) ha dichiarato che, con l’eliminazione delle minacce alla vita e alla salute dei cittadini, è stata presa la decisione di terminare l’operazione antiterrorismo in Daghestan. Di conseguenza, il regime legale dell’operazione antiterrorismo all’interno dei confini amministrativi di Makhachkala e Derbent è stato revocato.
Nella giornata di ieri, un gruppo armato ha aperto il fuoco in due città del Daghestan, a Derbent e a Makhachkala, prendendo come obiettivi una stazione di polizia e due chiese ortodosse. Gli attacchi, che hanno causato la morte di un prete di 66 anni e di quindici agenti di polizia, sono stati condotti nella capitale Makhachkala, lungo la costa del Mar Caspio, e nella città costiera di Derbent. Sei terroristi sono stati uccisi durante l’operazione antiterrorismo, come ha fatto sapere l’agenzia stampa russa TASS. Secondo Sergej Melikov, governatore del Daghestan, gli attacchi non hanno ancora ricevuto alcuna rivendicazione ufficiale.
Nel frattempo, a Makhachkala l’obbiettivo colpito è stata la polizia: secondo quanto riportato dalle fonti locali, ci sarebbero sei feriti e un morto. Dopo gli attacchi terroristici di ieri, da oggi fino a mercoledì sarà un momento di lutto.
La crisi umana e la reazione delle autorità
Il Comitato nazionale antiterrorismo ha dichiarato che gli attacchi hanno mirato a destabilizzare la pace interreligiosa nella regione. Il patriarca Kirill, capo della chiesa ortodossa russa, ha sottolineato che il nemico cerca di distruggere la pace interreligiosa in Russia, ma le sue parole non hanno nominato il colpevole – o quantomeno, la persona contro cui il patriarca punterebbe il dito. Gli attacchi hanno avuto un impatto significativo sulla popolazione locale, aumentando le tensioni in una regione già nota per la sua instabilità.
A prendere parola sugli attacchi e sulla conseguente conclusione dell’operazione antiterrorismo in Daghestan è stata anche la portavoce ministero degli Esteri cinese, Mao Ning. La Cina ha infatti espresso la sua più sincera solidarietà alla Russia, condannando gli attacchi terroristici e estendendo le condoglianze a tutte le famiglie delle vittime.
Contesto e relazioni internazionali
Il Daghestan è una repubblica russa a maggioranza musulmana, che confina con la Cecenia, la Georgia e l’Azerbaigian. Negli ultimi anni, è stata teatro di numerosi episodi di violenza, essendo sopratutto un’area culturale ricca di tensioni etniche e religiose.
Rispetto alle notizie che si hanno sugli attacchi di ieri, poche sono le sicurezze. Secondo il think tank statunitense ISW, il gruppo Wilayat Kavkaz, cellula dello Stato Islamico – ISIS – nel Caucaso settentrionale, è probabilmente responsabile degli attacchi. La filiale russa dell’IS-K ha elogiato l’azione, suggerendo una crescente attività del gruppo nella regione. Nonostante ciò, gli attacchi di ieri non sono stati rivendicati da nessuno ma, secondo il think tank il gruppo Wilayat Kavkaz è il diretto responsabile. Questo aumenta la preoccupazione per una possibile intensificazione degli scontri e delle attività terroristiche nel Caucaso settentrionale.
Intanto però, il NAC ha deciso di porre fine all’operazione antiterrorismo in Daghestan che ha quindi portato alla neutralizzazione dei terroristi responsabili degli attacchi, ma ha anche messo in luce le fragilità di una regione costantemente minacciata dalla violenza. Nel messaggio, si legge che “il regime legale dell’operazione antiterrorismo all’interno dei confini amministrativi di Makhachkala e Derbent della repubblica del Daghestan sono stati cancellati”. La comunità internazionale osserva con apprensione, mentre le autorità russe cercano di mantenere l’ordine e prevenire ulteriori escalation. La situazione richiede una risposta coordinata e decisa per garantire la sicurezza e la stabilità nel Caucaso settentrionale.