Festeggiare il compleanno è una pratica antichissima. Gli anni corrono, si susseguono anche dopo la vita
Da sempre, fin dall’antichità, nel giorno del compleanno si festeggia la vita. Da dove, tuttavia, nascono le tradizioni che attualmente si riconoscono come tali?
Nell’antico Egitto, nel giorno della ricorrenza della nascita del faraone, si procedeva con la preparazione di manicaretti. Grandi pasticceri, invece, erano i persiani ed è proprio a loro che si deve il taglio della torta. Per i greci, la cosa più importante di tutte era invece accendere delle candele. Lo facevano affinché gli spiriti maligni si allontanassero dal festeggiato.
Cos’è oggi il compleanno se non manicaretti da divorare, torte da tagliare e candeline da soffiare?
Primo compleanno. Secondo. Terzo. Decimo. Sedicesimo.
Cosa succede però quando i compleanni finiscono? In realtà è necessario chiedersi se e quando cessano di esistere e soprattutto il perché.
A prescindere dai vari festeggiamenti e non festeggiamenti, questi ultimi dovuti per la maggior parte a una matrice culturale e religiosa, il compleanno è e resterà sempre il giorno in cui si ricorda una nascita. Si ricorda il primo vagito del bimbo che crescerà sano, forte e bello, così come ci si aspetta. Cosa accade però quando interviene la morte?
La morte convince le persone che ciò che è stato, adesso non è più. Tuttavia, a prescindere dalla propria ideologia, il giorno della nascita di una persona rimane tale anche dopo la sua morte. Il compleanno non cessa di esistere perché ricorda una nascita e la morte non può prescindere da un atto creazionistico.
C’è chi giudica inutile festeggiare il compleanno di un defunto e probabilmente lo è. D’altro canto, però, anche fissare il vuoto è totalmente inutile, eppure tutti si sorprendono a farlo almeno una volta nell’arco della giornata.
Festeggiare gli anni di una persona che non respira più con le sue narici e i suoi polmoni può sembrare una perdita di energie. La Chiesa Ortodossa festeggia da secoli la nascita di Gesù Cristo, così come quella Cattolica, e della Vergine Maria. Eppure, anche loro sono morti da secoli.
Come può una madre, come può un padre, rimuovere dalla memoria il giorno della nascita di un figlio, come se nulla fosse mai accaduto? Semplicemente non può, forse anche un po’per abitudine. Un padre e una madre a ogni compleanno tagliano la torta con il proprio bambino che cresce. A volte, però, la vita è tiranna e la morte ancor di più. Allora che si fa? La torta si taglia per il proprio bambino.
La tradizione greca è molto diffusa ancora oggi. Accendete le candeline ai vostri bimbi e se non potete vederli soffiare, accendetele ugualmente per loro.
Il compleanno commemora il giorno della nascita a prescindere dal sopraggiungere della morte.
Buon compleanno S.
Maria Giovanna Campagna