Oggi, 5 giugno 2024, si celebra la Giornata Mondiale dell’Ambiente, istituita dall’ONU nel 1972 per sensibilizzare le persone verso la necessità di preservare e tutelare gli ambienti naturali. La giornata, dal titolo “Una sola Terra”, si concentra sul tema dello sfruttamento del suolo che provoca siccità e desertificazione. Lo slogan recita “La nostra terra. Il nostro futuro. Siamo #GenerationRestoration”. Soprattutto quest’anno, 30esimo anniversario della Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta contro la desertificazione, è necessario ribadire l’importanza di investire sulle energie rinnovabili e sulle tecnologie a basso impatto ambientale, interrompendo le pratiche di sfruttamento del suolo come l’estrazione di combustibili fossili e minerali rari: un’utopia che sembra ancora molto lontana.
L’Onu ci ricorda che abbiamo “Una sola Terra”
La Giornata Mondiale dell’Ambiente, istituita dall’Onu nel 1972 in seguito alla Conferenza di Stoccolma, viene celebrata ogni anno il 5 giugno con lo scopo di responsabilizzare e sensibilizzare le persone di tutto il mondo riguardo le tematiche ambientali e il cambiamento climatico. Quest’anno, lo slogan scelto dal Programma Ambiente dell’Onu è #GenerationRestoration, per porre l’accento sulla responsabilità che ha la nostra generazione nel tentare di ripristinare la ricchezza del suolo fermando il fenomeno della desertificazione, inesorabilmente legato a quello della siccità.
Ogni anno, il World Environment Day rappresenta un potente amplificatore sulla questione ambientale nei confronti di milioni di persone in tutto il mondo, e un’occasione per riflettere su quanto ciascuno possa agire a favore di ambiente e biodiversità. Insomma, lo scopo di questa importante Giornata è ricordarci che abbiamo a disposizione “Una sola Terra” da poter salvaguardare prima che essa non abbia più nulla da offrirci.
I dati allarmanti su siccità e desertificazione
Stando ai dati forniti dalla Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta contro la desertificazione (UNCCD), che quest’anno è al suo 30esimo anniversario, 1,4 miliardi di persone hanno vissuto in zone colpite da grave siccità tra il 2000 e il 2019, e tra il 2015 e il 2019 almeno 100 milioni di ettari di terra fertile ogni anno hanno subìto gli effetti dello sfruttamento del suolo, causando inesorabili crisi idriche e alimentari a livello globale. Il continente più colpito è l’Africa, con 134 ondate di siccità grave negli ultimi vent’anni, di cui 70 solo nella zona orientale.
Secondo la UNCCD, almeno il 15,5% del suolo globale è degradato, ma la percentuale effettiva potrebbe essere molto più alta, forse fino al 40% della superficie complessiva.
Per quanto riguarda l’Italia, i dati non sono certo più rassicuranti. Secondo i dati ISPRA aggiornati al 2022, proprio in quell’anno il nostro paese ha raggiunto i minimi storici di disponibilità idrica dal 1951, anche complici le temperature sopra la media che hanno incentivato l’evaporazione dell’acqua all’interno dei bacini idrici. Le aree più colpite risultano Sicilia e Sardegna, costrette, nei mesi estivi degli ultimi anni, a razionare l’utilizzo dell’acqua potabile.
Non solo: una delle più gravi conseguenze della siccità è la facilitazione di fenomeni incendiari, che inaridiscono il suolo cancellando ogni forma di vita animale e vegetale e creando così un pericoloso circolo vizioso che conduce ancora una volta a siccità e desertificazione.
Questi fenomeni, sempre più preoccupanti, non inficiano solo l’aspetto ambientale del territorio, ma anche quello economico. Le crisi idriche hanno, infatti, ricadute importanti sulle finanze dei paesi che le subiscono: UNCCD calcola che la crisi ambientale abbia un impatto di 44 trilioni di dollari sul Prodotto Interno Lordo globale, corrispondente alla metà del PIL totale complessivo.
Se non si troveranno soluzioni efficaci in breve tempo, gli scienziati ritengono che entro il 2050 tre quarti della popolazione mondiale complessiva subirà gli effetti dell’impoverimento del suolo. La Giornata Mondiale dell’Ambiente ci ricorda quindi che dobbiamo agire, e agire in fretta.
La Giornata Mondiale dell’Ambiente anticipa la COP 16 in Arabia Saudita
I temi a cui è dedicata la Giornata Mondiale dell’Ambiente 2024 sono un preludio alla 16a sessione della Conference of the Parties (COP16) che quest’anno si terrà dal 2 al 13 dicembre nella capitale dell’Arabia Saudita, Riyad.
L’obiettivo è quello di ripristinare la fertilità di un miliardo e mezzo di ettari di suolo impoverito entro il 2030, agendo principalmente nell’Africa subsahariana, Asia e sud America, in modo da sopperire alla crisi alimentare delle popolazioni più colpite senza impoverire ulteriore superficie di suolo e ripristinare un buon livello di biodiversità.
Non è casuale la scelta del paese ospitante: l’Arabia Saudita è infatti uno dei paesi più arretrati sul tema della conversione alle energie sostenibili e tra quelli con maggiore impatto ambientale, assieme agli Stati Uniti, Qatar ed Emirati Arabi. Uno degli scopi della COP16 2024 è anche quello di incentivare il paese a compiere ulteriori passi verso investimenti nella transizione green.
L’Onu richiama all’azione tempestiva e alla responsabilità
Deve essere chiaro che la crisi ambientale è una questione di responsabilità collettiva, e che bisogna agire con tempestività su più fronti per poter sperare di raggiungere miglioramenti soddisfacenti.
È necessario investire sull’agricoltura sostenibile e non intensiva; sul ripristino degli ecosistemi marittimi e costieri ma anche lacustri e fluviali; sull’ampliamento delle aree verdi in città, che ridurrebbero così le emissioni di CO2 e potrebbero ospitare maggiore ricchezza di flora e di fauna; salvaguardare l’azione fondamentale degli impollinatori, come le api, che svolgono un’azione fondamentale nel mantenere in equilibrio la biodiversità.
Facciamo nostre le parole della direttrice esecutiva del Programma Ambiente delle Nazioni Unite, Elizabeth Maruma Mrema, che lo scorso aprile ha presentato il tema della Giornata Mondiale dell’Ambiente 2024:
Abbiamo bisogno di forte determinazione a livello globale per mantenere i nostri impegni di ripristino ambientale. Questa Giornata Mondiale dell’Ambiente è un’occasione d’oro per spronare centinaia di milioni di persone ad agire. Siamo la generazione che può fare pace con la terra. Annullando i danni che abbiamo fatto, diamo ai nostri figli e ai figli dei nostri figli la possibilità di un futuro migliore.
Possiamo davvero fare pace con la Terra, l’unica che abbiamo. Ma dobbiamo agire, ora.
Michela Di Pasquale