la Costa d’Avorio è il Paese con la più veloce crescita economica in Africa nel 2016, ma la metà della popolazione vive ancora in condizioni di povertà e senza accesso all’elettricità.
Dopo molti anni di turbolenze politiche e conflitti civili, le imprese sono ritornate in Costa d’Avorio. Secondo il Fondo Monetario Internazionale (FMI), la crescita economica di questo Paese dell’Africa occidentale è la più veloce dell’intero continente nel 2016. Il tasso di crescita del paese è del 8,5 per cento e contrasta fortemente con il resto dell’Africa sub-sahariana che si ferma al tre per cento di crescita .
Ma non tutto il popolo ivoriano sta raccogliendo i frutti di questa grande espansione, infatti, la Banca Mondiale stima che quasi la metà della popolazione ancora vive in condizioni di povertà, ma nonostante questo, il FMI prevede che il PIL del paese aumenterà in media del 7,4 per cento tra il 2017 e il 2020.
Dopo un decennio di assenza, l’African Development Bank ha spostato (nel 2014) la sua sede dalla Tunisia a Abidjan, ex capitale e centro nevralgico dell’economia del Paese.
“Non appena la banca è tornata, le opportunità di crescita di pace e di stabilità sono stati enormi”, dice Frannie Leautier, vice-presidente della stessa African Development Bank, che negli ultimi anni, ha contribuito alla realizzazione di uno dei più grandi progetti di infrastrutture private del paese: l’imponente Henri Konan Bedié (HKB) bridge.
Il ponte HKB si estende attraverso la laguna Ébrié, che collega la parte residenziale e ricca a nord di Abidjan, con i quartieri commerciali e industriali a sud della città. Il ponte ha notevolmente migliorato la qualità della vita in Abidjan, diminuendo di 30 minuti l’attraversamento della città.
Per la costruzione della superstrada ci sono voluti tre anni e 250 milioni di $. La Banca Africana ha contribuito con 65 milioni di $ per il suo completamento.
Ulteriori investimenti chiave del Paese riguardano il settore dell’energia. Negli ultimi venti anni, il produttore indipendente di energia elettrica, Ciprel, ha investito 560 milioni di $ per soddisfare la sempre più crescente domanda. “La domanda di energia è cresciuta del 10 per cento ogni anno negli ultimi cinque anni”, dice Ralph Olayé, Business Development Director di Ciprel. C’è da aggiungere però, che nonostante l’80 % dei residenti vive a pochi metri dalla linea elettrica, solo una piccola parte di ivoriani hanno accesso alle risorse elettriche del Paese. Ciò è dovuto al fatto che molti ivoriani non possono permettersi di acquistare e installare apparecchiature necessarie per sfruttare l’energia elettrica. Ma il Governo sta lavorando per abbattere i costi e fornire energia elettrica a tutti attraverso un programma chiamato “Electricité pour tous” (energia elettrica per tutti).
Andrea Umbrello