Ogni anno, il mondo raggiunge un punto sempre più critico nel suo rapporto con la Terra: l’Overshoot Day. Questo giorno segna il momento in cui l’umanità esaurisce le risorse naturali rinnovabili che il pianeta può produrre in un anno e inizia a dipendere da quelle del prossimo. L’Overshoot day in Italia è stato fissato a oggi, domenica 19 maggio, il giorno in cui questo bilancio negativo diventa una realtà tangibile, sottolineando la necessità di affrontare la sfida del sovrasfruttamento delle risorse e impegnarsi per un futuro più sostenibile. Il 19 maggio inizia quindi un ulteriore indebitamento con la Terra, che ricadrà danno delle generazioni future.
L’Overshoot Day in Italia nel 2024
L’Overshoot Day in Italia 2024 è arrivato nella giornata di oggi, domenica 19 maggio, segnalando il momento in cui il nostro paese ha consumato tutte le risorse naturali che la Terra può rigenerare in un anno e inizia a dipendere da quelle del prossimo. Quest’anno, questa data definisce un saldo negativo che persisterà per il resto dell’anno. Secondo le stime del Global Footprint Network, se tutti vivessero come gli italiani, sarebbero necessarie le risorse di oltre 2,7 Terre per sostenere il nostro consumo annuale.
Mentre l’Overshoot Day in Italia ricade nella prima metà di maggio, il giorno limite per l’intero globo terrestre è stato fissato al 5 giugno, nonché giornata mondiale dell’ambiente. Lo scorso anno, l’Italia ha raggiunto il suo Overshoot Day il 15 maggio: di conseguenza, possiamo dire che l’andamento è leggermente migliorato.
La tendenza globale
L’Overshoot Day non riguarda solo l’Italia, ma è un problema globale che richiede azioni immediate e coordinate. I dati del Global Footprint Network rivelano che maggio è il mese con il maggior numero di Overshoot Day nel 2024. Molti paesi, tra cui Qatar, Lussemburgo e Emirati Arabi Uniti, hanno superato il loro bilancio ecologico già nei primi mesi dell’anno, seguiti da altri come Stati Uniti, Danimarca e Belgio.
Questo sovrasfruttamento delle risorse naturali è un problema che deve essere affrontato a livello globale attraverso politiche e azioni congiunte. Al contrario, ci sono poi pochi paesi che posizionano il loro Overshoot Day quasi alla fine dell’anno: è il caso della Giamaica o anche di Cuba, che hanno il loro limite temporale al 20 dicembre.
L’organizzazione internazionale segue il benessere ambientale dagli anni ’60 e, proprio per questo motivo, ha avuto la possibilità di tracciare l’intero andamento della Terra dal secolo scorso fino ad oggi. Secondo gli stessi dati, c’è stato un progressivo peggioramento che sposta sempre più in avanti la lancetta del tempo. Se nel 2024 l’Overshoot Day mondiale è il 5 giugno, nel 2001 si posizionava a metà del mese di settembre.
Impegno per la sostenibilità
L’Overshoot Day in Italia non è solo una questione di numeri, ma richiede un cambiamento di mentalità e politiche. L’Italia, pur avendo un’impronta ecologica inferiore alla media europea, deve affrontare sfide significative nei settori dei trasporti e del consumo alimentare. L’adozione di energie rinnovabili, pratiche di produzione e consumo responsabili e la promozione della conservazione ambientale sono cruciali per invertire questa tendenza e garantire un futuro sostenibile.
Mettendo a paragone l’Overshoot Day in Italia con altri paesi del mondo, il nostro paese non si trova di certo agli stessi livelli del Qatar o Lussemburgo, ma si posiziona in una posizione piuttosto alta nella classifica europea dei paesi che consumano di più. La politica ambientale dell’Italia, in particolare sotto l’esecutivo Meloni, gioca un ruolo chiave nel plasmare il futuro sostenibile del paese. Le politiche che vanno contro gli sforzi per ridurre l’impatto ambientale, come il rifiuto della legge sul ripristino della natura, rappresentano un ostacolo significativo nel percorso verso la sostenibilità. Per invertire il trend negativo evidenziato dall’Overshoot Day, è necessario un sostanziale ripensamento del modello produttivo e un impegno concreto verso politiche ambientali più efficaci.
Sicuramente, ad oggi, ci sono molti fattori che determinano un malessere ecologico, che quindi risponde anche ad un Overshoot Day in Italia fin troppo avanzato nel tempo. La penisola mediterranea infatti registra altissimi tassi di inquinamento, scarsità idrica, perdita di biodiversità di flora e fauna, deforestazione e cementificazione.
Un indicatore di sfida: l’Overshoot Day in Italia e in Europa
L’Overshoot Day è un indicatore cruciale del sovrasfruttamento delle risorse terrestri. Ogni anno, il Global Footprint Network lo calcola, evidenziando l’urgenza di azioni concrete per ridurre l’impatto ambientale e garantire un futuro sostenibile per le generazioni future. Questo giorno non dovrebbe essere visto solo come un traguardo negativo, ma come un’opportunità per riflettere sul nostro rapporto con la Terra e per impegnarci verso un cambiamento positivo.
L’Overshoot Day in Italia del 2024 ci ricorda l’importanza di agire con urgenza per ridurre il nostro impatto sull’ambiente. Solo attraverso un impegno collettivo per la sostenibilità e politiche ambientali responsabili possiamo sperare di invertire questa tendenza e proteggere il pianeta per le generazioni a venire. La sfida dell’Overshoot Day in Italia è grande, ma con determinazione e azione possiamo affrontarla e costruire un futuro migliore per tutti.
Le politiche nazionali e sovranazionali infatti devono provvedere al miglioramento dell’economia ambientale, con l’obiettivo di non aumentare il cambiamento climatico e non generare nuove forme di inquinamento. Una data importante sono infatti le prossime elezioni europee, del 8 e 9 giugno, che potrebbe essere considerato un momento di riflessione sulle nuove politiche ambientali.
L’Europa non ha davanti a sé un bel destino: da un pinto di vista climatico infatti, si prospettano degli aumenti di temperature doppi rispetto agli altri continenti mondiali. È per questo che, molte delle politiche promosse dai partiti candidati, devono avere all’ordine del giorno delle soluzioni per moderare l’uso di tutte le risorse che abbiamo – praticamente tutte di quantità finita -, con la prospettiva di salvaguardare il futuro del mondo e delle generazioni che ci vivranno.