Alla Fabbrica del Vapore a Milano fino al 29 Gennaio ci sarà ” The art of the brick”, la mostra di Nathan Sawaya in cui l’arte si presenta in formato Lego.
I mattoncini Lego, li ricordate? Chi non ha mai giocato con questi pezzettini di plastica colorata nella propria infanzia. Costruire oggetti e luoghi immaginari con questi giochi dava la possibilità di esprimere l’ incontenibile creatività di noi bambini.
Oggi c’è chi ha ripreso questi mattoncini colorati da adulto e ci ha creato delle vere e proprie opere d’arte. Si tratta di Nathan Sawaya, un’artista che esporrà alla Fabbrica del Vapore di Milano la sua mostra: “The art of the brick” , le cui opere sono fatte completamente con i mattoncini Lego.
Ma quali sono queste famose opere? Capolavori dell’arte universale come la Venere di Milo, la Gioconda e persino la volta della Cappella Sistina fino ad arrivare al David di Michelangelo. Opere composte con migliaia di mattoncini Lego, proprio così, i Lego sono la materia con cui prendono forma questi immensi capolavori del passato.
Una grande maestria quella di Nathan Sawaya nel comporre opere gigantesche a partire da pezzetti minuscoli di plastica come i Lego.
Nathan Sawaya è un ex avvocato di successo che ha deciso di dedicarsi all’arte nel modo più democratico possibile. L’arte è in primis condivisione e il suo scopo ultimo non è la contemplazione ma la fruizione. Ecco che Nathan ha voluto cogliere questo importante fine e lo ha fatto partendo dalla cosa più semplice: il gioco dei bambini più conosciuto in assoluto e il più democratico possibile: “Volevo essere il primo a democratizzare il mondo dell’arte e ritengo che il Lego sia il mezzo che più lo rende possibile, e poi volevo usare i mattoncini in una nuova maniera“. (cit. radio24.ilsole24ore.com)
La mostra che ha girato il mondo, ha registrato un successo mondiale e dopo essere stata a Roma lo scorso anno, arriva a Milano e vi resterà fino al 29 Gennaio. Lasciamoci stupire e torniamo un pò bambini davanti alle riproduzioni del ritratto di Warhol, l’Autoritratto di Rembrandt, il Pensatore di Rodin, l’urlo di Munch, San Giorgio Maggiore al crepuscolo di Monet, la Ballerina di Degas, la Notte Stellata di Van Gogh, la Testa di Modigliani, Il Bacio di Klimt, il Partenone, o davanti all’enorme scheletro lungo 6 metri di T-Rex, costruito con oltre 80.000 mattoncini.
Laura Maiellaro