“È una cosa curiosa la morte di una persona cara. È come salire le scale al buio per andare in camera da letto e credere che ci sia ancora uno scalino. Il tuo piede cade nel vuoto e c’è un nauseante momento di tetra sorpresa”.
(Lemony Snicket. Una serie di sfortunati eventi, Brad Silberling)
Comincia così la storia di Giampietro Ghidini e della sua famiglia. Un piede caduto nel vuoto.
Era il 24 novembre 2013 quando Emanuele, 16 anni, si buttò nel fiume vicino casa. Un suicidio, o per meglio dire, un suicidio-omicidio perché Emanuele quella notte aveva assunto stupefacenti.
Un “francobollo con droga sintetica” ciò che aveva ingerito.
In seguito, la cassazione diede quattro anni al pusher che gliela vendette. Quattro anni sono quasi passati. Intanto Emanuele non c’è più.
Emanuele che in ebraico significa “Dio è con noi” è stata la molla per questo meraviglioso progetto. Ma è grazie a Gianpietro che la sua storia continua.
Papà Gianpietro, come lo chiamano ormai in molti, è il padre di Emanuele.
Ha fondato una associazione ONLUS: ” Ema Pesciolino Rosso “ e da anni ormai viaggia per tutta Italia per parlare con giovani e genitori degli effetti devastanti che droga può avere su di noi.
“Perdere un figlio è un dolore inimmaginabile, il dolore più grande e insopportabile e quando ti colpisce, hai due possibilità: riempire il vuoto con la rabbia, l’odio e morire piano piano oppure donarti agli altri, trasformare la perdita in gioia. Nei primi giorni dopo la morte di Emanuele ho sfiorato la pazzia ma poi mio figlio mi è apparso in sogno: lì ho capito che avrei dovuto portare avanti un sogno”.
(Gianpietro Ghidini)
Perché è vero, se Emanuele quella notte non si fosse buttato magari sarebbe ancora vivo. Magari avrebbe imparato dai suoisbagli o forse no.
262.736 sono le persone che seguono la pagina Facebook di “Ema Pesciolinorosso”.
Molti sono i “grazie” ricevuti ma molte sono anche le critiche a un padre che forse “avrebbe dovuto ascoltare e rendersi conto di cosa stava accadendo a suo figlio”.
La cosa che più mi ha colpito è il fatto che quest uomo non si lamenta delle critiche. Lui è il primo a dire che ha sbagliato, come fanno molti altri genitori. Ma non si piange addosso. È riuscito a trasformare una tragedia in qualcosa di positivo, come in pochi fanno.
Probabilmente il fatto che sia un uomo ad aver fondato una associazione rende il tutto ancora più importante. Perché glistereotipi, che ancora oggi esistono nella nostra società, fanno sì che un uomo che scrive un libro dove apre il suo cuore sia una “stranezza”.
Gianpietro, che svolge i suoi interventi in scuole, oratori e comuni, sarà per tutto l’anno in giro per la nostra Penisola. Chi non potesse andare ad un suo incontro può leggere i suoi libri.
Per me, il più bello, rimane “Lasciami volare” un dialogo per genitori e figli.
“Il solo scopo della vendita del libro è la realizzazione di progetti che l’associazione Pesciolinorosso sta portando avanti per aiutare i giovani e per permettere a papà Gianpietro di girare in tutta Italia per raccontare la sua storia”.
(Dal sito dell’associazione Pesciolinorosso)
“Sappi che anch’io ho commesso i miei errori alla tua età; l’importante è rendersene conto e correggerti, comprendendo che era sbagliato, ma devi capirlo tu…” – E magari aggiungi Ti voglio bene più della mia vita”
(Papà Gianpietro)
Federica Castellini
Gent.mo Sig. Gianpiero avevo visto un link in cui pubblicizzava il suo incontro domani 14 gennaio a Commessaggio MN. Non lo trovo più. Vorrei sapere a che ore ci sarà. La saluto cordialmente.