Carla Ilenia Caiazzo è viva più che mai, “eh già, io sono ancora qua” recita il suo primo post Facebook post dramma, come la canzone di Vasco. Viva nonostante il tentativo del mostro che dandole fuoco, quel maledetto giorno ha cercato di spegnere la sua vita. Ma, Carla ha resistito, non poteva cedere, portava in grembo la sua creatura da otto mesi. L’hanno fatta nascere appena Carla è arrivata in ospedale, la piccola Pia è una bellissima bambina e sta bene fortunatamente. ” le dirò cosa ha fatto il padre “ così Carla in una dichiarazione di qualche mese fa. Ed il padre, Pietropaolo, proprio ieri al Palazzo di giustizia di Pozzuoli ha affrontato il primo atto del processo che lo vede accusato di tentato omicidio e Stalking, processo che sarà celebrato con la formula del rito abbreviato. Carla aveva deciso di seguire il processo dalla sua prima udienza, purtroppo, all’ultimo momento non è più potuta presenziare a causa dei postumi dell’ultimo degli innumerevoli interventi a cui è stata costretta qualche giorno fa. Carla, così come il suo avvocato Maurizio Zuccaro si costituirà parte civile e chiederà di farlo anche l’associazione “La forza delle donne” assistita dall’avvocato Caterina Sanfilippo.
Presente Paolo Pietropaolo, difeso dall’avvocato Gennaro Razzino, che è detenuto. “Quando stavo rinvenendo, lui mi ha detto: “Ora vatti a divertire, vai”, con una risata perfida che mi è rimasta impressa. Allora ho detto: che mi ha combinato, che mi ha combinato. Diceva: ti devo infelicitare la vita. Poi dopo, quando se n’è andato a marcia indietro, che io ho ripreso conoscenza, si è fatto una risata”. Queste le parole di Carla nell’interrogatorio del 31 marzo, condotto dai pm Raffaello Falcone e Clelia Mancuso, ieri in aula per sostenere l’accusa. Interrogato il 12 maggio, Pietropaolo ha detto di aver agito sulla spinta “di un raptus causato, ritengo, dall’abuso di un tranquillante che avevo preso. Non volevo uccidere Carla, ma la volevo solo sfregiare”, i consulenti della sua difesa parlano di “scemata capacità di intendere e di volere”