In Francia dopo quanto accaduto a Crepol si ricerca un colpevole, mentre le indagini proseguono e viene fatta luce sul raid che ha portato all’attacco durante il “Ballo d’inverno”.
È passata una settimana da quando un gruppo di giovani incappucciati hanno fatto irruzione durante una festa annuale nel piccolo comune di Crepol. Durante il raid, gli aggressori hanno pugnalato un sedicenne di nome Thomas che ha perso la vita a causa delle ferite riportate. In seguito ai fatti l’intera Francia si accesa chiedendo giustizia e questo ha creato ulteriori disordini.
Subito dopo l’aggressione gli inquirenti hanno faticato ad individuare i colpevoli, tutto ciò che i testimoni avevano riportato riguardava un gruppo di ragazzi con il volto coperto che, impugnando armi da taglio, avevano colpito la folla indistintamente. Si era pensato che a scatenare il tutto fosse stata la rabbia per il mancato invito all’evento, ma nessuno ne aveva ancora la certezza.
Sono 9 i sospettati che si trovano in custodia presso le forze dell’ordine e che si dovranno presentare a processo. I giovani appartengono ai quartieri difficili limitrofi a Crepol, 7 di essi sono stati fermati a Tolosa mentre gli altri due poco lontano dal luogo della festa. Si parla di ragazzi tra i 16 e i 20 anni, il più grande è il maggiore sospettato che, tuttavia, smentisce la sua partecipazione all’attacco.
Si sono tenute numerose manifestazioni in ricordo di Thomas, i coetanei, anche quelli che non lo conoscevano, lo piangono per le strade e nelle scuole. Allo stesso tempo, però, la situazione sembra aver preso una piega politica. Il ministro dell’Interno, Gerald Darmanin lancia un appello chiedendo di porre fine e prevenire qualsiasi situazione che possa portare allo scoppio di atti violenti. L’avviso è soprattutto per la destra radicale, che dopo la morte del sedicenne ha dato il via a una rappresaglia per le strade della Francia.
Lo scorso sabato componenti di gruppi di estrema destra sono scesi nelle piazze e hanno organizzato manifestazioni. A scatenare la loro rabbia le affermazioni avvenute durante l’attacco di Crepol, gli aggressori avrebbero, infatti affermato di voler sterminare i francesi bianchi. Le manifestazioni sono diventate violente quando si sono scontrati gruppi di vari quartieri. Le forze dell’ordine sono intervenute subendo a loro volta i colpi della folla.
Il leader di estrema destra, Eric Zemmour ha cavalcato l’onda con discorsi che non hanno fatto altro che aumentare l’odio già dilagante nel Paese. Il politico avrebbe coniato il termine “francocide”, termine comparso anche sui social network in riferimento agli stranieri che vogliono uccidere i francesi. C’è, quindi, allarme in Francia per una situazione di estrema violenza nata da fatti decisamente drammatici. Situazioni terribili da cui, però, la destra sta guadagnando consensi, testimoniando ancora una volta come la paura porti a ragionare istintivamente, facendo scambiare la forza con la sicurezza e la protezione.