Giovedì è stato pubblicato uno studio su Science che se confermato rivoluzionerà quello che credevamo sull’intelligenza animale, o almeno sui limiti dell’intelligenza degli animali più intelligenti, i nostri parenti più prossimi, la grandi scimmie.
Lo studio dimostrerebbe che le grandi scimmie (bonobo, scimpanzé e orango-tango) sono in grado di comprendere che un altro individuo possa agire in base a convinzioni che loro sanno essere sbagliate, questo viene considerato un marcatore di possedere una teoria della mente, cioè raffigurarsi i propri processi mentali e quelli altrui.
La scoperta sarebbe rivoluzionaria nel vero senso della parola perché non è che in precedenza non si fosse indagato per scoprire se le scimmie possedessero questa capacità, il test era sempre stato fallito.
Intelligenza animale: il nuovo studio sui primati
Lo studio firmato da Christopher Krupenye del Max Planck Institute per l’antropologia evoluzionistica di Lipsia e Fumihiro Kano dell’università di Kyoto nasce da un test più semplice, cioè gli scienziati hanno pensato che i test somministrati in precedenza alle scimmie fossero troppo complessi e quindi hanno adattato tecniche che si utilizzano con bambini molto piccoli.
Il test consiste nel mettere una scimmia davanti a uno schermo, niente paura niente cinghie o catene la scimmia viene semplicemente attirata con qualcosa da bere (niente alcolici suppongo) e per rendere quello che vedono più interessante il protagonista è un tecnico che indossa un costume da gorilla, tanto che i ricercatori lo chiamano scherzosamente King Kong.
Le grandi scimmie sono animali ossessionati da informazioni sociali quanto l’uomo, in parole più semplici: amano osservare gli altri (e magari fanno pure gossip) ad esempio quando c’è una lite tutti gli altri smettono di fare quello che stavano facendo e la loro attenzione viene catturata dai litiganti.
Utilizzando le moderne apparecchiature che seguono lo sguardo e i movimenti degli occhi gli scienziati sono in grado di dire quale esatta porzione dello schermo le scimmie stanno guardando, Sono stati svolti diversi esperimenti, basterà raccontarne uno: entra un tecnico nel suo bel costume da King Kong, nasconde un oggetto, poi esce di scena, entra qualcun altro che sposta l’oggetto, quando rientra il primo le scimmie guardano il punto dello schermo dove loro sanno che l’oggetto non è più, secondo i ricercatori segno che si stanno raffigurando i processi mentali del tecnico e sanno che lui cercherà l’oggetto dove l’aveva lasciato anche se ora non c’è più.
Accoglienza dello studio da parte della comunità scientifica
Altri scienziati che non hanno partecipato allo studio sono concordi sull’importanza della ricerca, pur dividendosi sul fatto se sia prova sufficiente che le scimmie posseggono una teoria della mente anche i più scettici e prudenti su questo fatto non disconoscono l’importanza dello studio.
Roberto Todini