In una valle incantata, la quiete millenaria è turbata da un ordine imperativo: gli abitanti di Vacchereccia e dei villaggi circostanti sono costretti a lasciare le loro case per abbracciare una realtà frammentata e sconosciuta. Ma la minaccia si estende oltre le abitazioni, mettendo in pericolo anche il bosco millenario. Così, nel libro di Michele Cocchi, nasce “Ferrabosco”, una comunità sospesa tra gli alberi, simbolo di resistenza e solidarietà.
Immagina una valle immersa nella tranquillità di un bosco millenario, le cui radici si intrecciano con le storie e le vite di intere famiglie. Qui, l’antica miniera è stata da sempre il fulcro dell’economia, garantendo lavoro e sostentamento a generazioni. Le case, ricettacoli di memorie e legami, sono diventate simboli di un’identità collettiva, custodi di segreti tramandati di padre in figlio.
Tuttavia, un’ombra si addensa su questa quiete: l’azienda che sovraintende alla miniera impone un cambiamento radicale. Non è una mera proposta, bensì un ultimatum, un ordine per gli abitanti di Vacchereccia e dei villaggi circostanti. Devono abbandonare le loro case, i loro ricordi, e trasferirsi in comunità cloni, lontane solo di qualche passo, ma distanti come mondi differenti.
Ma cosa significa veramente una casa? È solo un involucro di mattoni o uno scrigno che racchiude storie, risate, e lacrime? Chi rifiuta questo ricatto si interroga: è possibile ricostruire una casa identica? E traslocare i ricordi che proteggono le sue mura?
L’impeto coercitivo non si ferma alle case. Un intero bosco, parte integrante di questa valle, è minacciato. Gli abitanti, determinati a non cedere, abbracciano la natura, salgono sugli alberi, costruiscono capanne e passerelle. In una mossa di resistenza e solidarietà, creano “Ferrabosco”, una comunità pacifica ma decisa, pronta a difendere la terra da una nuova intrusione dell’uomo.
Immagina anziani, adulti, bambini che, con una determinazione sorprendente, si arrampicano tra i rami degli alberi, costruendo un mondo sospeso, decisi a non arrendersi. Il romanzo di Michele Cocchi, edito da Fandango Libri, dipinge questa lotta impari attraverso le voci di diversi protagonisti. Benji, tredicenne coraggioso, insieme a sua sorella Dori, le ragazze Nikita e Gaia, l’anziano Gilberto e il coraggioso Mattia narrano i sacrifici, gli affetti e il valore di una resistenza collettiva, senza pregiudizi ma con una forza che deriva dall’unità.
Ferrabosco è più di una storia, è la testimonianza di una battaglia creativa, una ribellione contro chi vorrebbe distruggere il bosco. È un racconto che attraversa generazioni, che parla a figli e genitori, amici e famiglie. È una storia che sussurra di una nuova lingua, talvolta dissonante ma carica di potenziale futuro. È una storia di tutti, centrata sui giovani di cui Cocchi è stato un acclamato cantore.
Eppure, dietro a questo mondo immaginato, si cela una triste realtà che merita un ricordo: Michele Cocchi, l’autore di questa narrazione avvincente, terapeuta e scrittore, ci ha lasciati prematuramente all’età di 41 anni, sconfitto da una malattia implacabile alla fine del precedente anno.