Un proficuo business di migranti tra il generale Haftar e una compagnia aerea siriana, è questo l’oscuro intreccio di interessi sta emergendo come uno dei capitoli più tristi e pericolosi della crisi migratoria verso l’Europa.
Nelle intricate reti dell’illegalità e del traffico umano, emergono storie che gettano luce sulla cruda realtà che molti migranti affrontano mentre cercano disperatamente una nuova vita in Europa. L’ultima rivelazione giunge dal consorzio di giornalisti investigativi arabi noto come ARIJ (Arab Reporters for Investigative Journalism), un acronimo che evoca segreti svelati e verità nascoste.
Ma cosa ci rivela ARIJ? La loro indagine svela un oscuro business legato alla gestione dei migranti siriani diretti verso l’Europa, un affare che coinvolge le milizie fedeli all’uomo forte dell’est della Libia, Khalifa Haftar, e che sta finanziando la guerra civile in corso.
La negoziazione
Le reti di trafficanti che operano sotto l’ala dell’esercito di Haftar hanno facilitato l’ingresso in Italia per i giornalisti di ARIJ, ignari della loro vera identità, attraverso un accordo che prevedeva il pagamento di circa 4.350 dollari. Questo ci porta a interrogarci sulla profondità di questa oscura rete di traffico umano, dove l’identità e il destino di chi vi si trova immerso sono spesso sconosciuti persino a coloro che gestiscono il traffico stesso.
I migranti siriani raggiungono l’Europa tramite voli operati dalla compagnia aerea privata siriana Cham Wings, un attore chiave in quest’operazione illegale. Questi voli sono autorizzati dalle forze di Haftar, che forniscono le necessarie autorizzazioni di sicurezza per l’ingresso in Italia. È interessante notare che, nonostante il coinvolgimento diretto di Cham Wings in quest’attività illegale, la compagnia è stata recentemente rimossa dalla lista delle sanzioni dell’Unione europea.
I guadagni
I dati raccolti da ARIJ svelano che il costo medio per trasportare illegalmente una persona dall’ovest della Libia all’Italia varia dai 2.500 ai 3.000 dollari, mentre dalla Libia orientale questo costo oscilla tra i 4.000 e i 4.500 dollari. Con una media di 53.310 migranti passati dalla Libia verso l’Europa nel 2022, secondo i dati dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), è possibile stimare che i ricavi annuali delle reti di “contrabbando” di esseri umani in Libia raggiungano quasi la cifra impressionante di 192 milioni di dollari.
I protagonisti del traffico
I trafficanti affermano che è sorprendentemente facile, attraverso alcune agenzie di viaggio, organizzare un viaggio da Damasco, Beirut o persino Amman fino a Bengasi e oltre. Queste agenzie sono consapevoli che la Libia non è la destinazione finale per la maggior parte dei viaggiatori, ma piuttosto un punto di passaggio verso l’Italia, dove molti intendono stabilirsi o proseguire il loro viaggio verso altre destinazioni europee.
Per intraprendere un viaggio da Beirut, Amman o Il Cairo a Bengasi, è richiesto un documento di autorizzazione di sicurezza fornito dall’agenzia di viaggi stessa. La Cham Wings Airlines, a sua volta, fornisce una lista con i nomi di tutti i passeggeri di ogni volo, che viene regolarmente inviata alla Libyan Military Investment Authority di Bengasi. Quest’ultima organizza quindi i viaggi dei migranti verso l’Italia.
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I dati del ministero dell’interno italiano rivelano un drammatico aumento nel numero di migranti arrivati in Italia attraverso questa rotta durante il periodo che va dal 1° gennaio 2023 al 21 giugno, con un totale di 58.171 migranti, tra cui 3.527 siriani, rispetto ai 24.808 migranti nello stesso periodo del 2022.
Questo sconcertante affare mette in luce la complessità e la brutalità del traffico umano, un fenomeno che non conosce confini e che mette in pericolo migliaia di vite ogni anno. L’indagine di ARIJ getta luce su una realtà nascosta che richiede un’azione immediata e coordinata a livello internazionale per fermare questo lucrativo business basato sulla sofferenza umana.