La vendemmia 2023 porta con sé un esercito di oltre 6 mila lavoratori, un’opera silenziosa di braccia e sudore che durerà poco più di un mese. Le colline della Langa e del Roero si preparano a ospitare questa intensa attività agricola, ma dietro le quinte si nasconde una realtà complessa e spesso sottovalutata. La scena è dominata da oltre 2.500 aziende vitivinicole che assumono raccoglitori, molti dei quali sono stranieri, provenienti principalmente da Macedonia, Bulgaria e sempre di più dai Paesi africani.
La stagione delle vendemmie, già in corso nelle regioni di Langa e Roero, porta con sé un esercito di oltre 6 mila lavoratori, i quali in un breve periodo di poco più di un mese e mezzo, raccoglieranno e trasporteranno al sicuro nelle cantine il frutto di un anno di fatiche agricole. Secondo le stime fornite da Confagricoltura Cuneo, più di 2.500 aziende vitivinicole assumono raccoglitori con contratti variabili: tra questi, oltre la metà sono stranieri, prevalentemente provenienti da Macedonia e Bulgaria, ma sempre più lavoratori provengono da Paesi africani.
In considerazione di questo esercito di braccia stanche, spesso nascosto e dimenticato, il vescovo di Alba, Marco Brunetti, ha lanciato un appello coraggioso durante l’omelia della messa solenne celebrata in occasione della festa di San Lorenzo, patrono della città e della diocesi. Nel Duomo affollato da fedeli, sacerdoti, autorità civili, sindaci e rappresentanti delle comunità, il vescovo ha dichiarato:
“Cari fratelli e sorelle, in questo giorno non posso ignorare la difficile situazione che la nostra città sta vivendo nell’accogliere tanti stranieri in cerca di lavoro”. Ha poi continuato: “Il centro Caritas in via Pola non può più sopportare da solo il peso dei bisogni che questi lavoratori manifestano, spesso sfruttati e privi di garanzie da parte di imprenditori e/o cooperative che traggono profitto dalla loro fatica. Coloro che lavorano nelle vigne e non solo, necessitano di un tetto sopra la testa, di una doccia, di sostegno per le molteplici esigenze personali e familiari, e soprattutto, di vivere in modo dignitoso”.
Questa non è la prima volta che il vescovo di Alba denuncia le condizioni di sfruttamento in cui spesso si trovano i migranti. Tuttavia, questa volta ha espresso il suo messaggio in un’occasione solenne, sottolineando l’importanza dell’coinvolgimento delle istituzioni e auspicando che i partiti politici tengano conto di questa problematica nei loro programmi in vista delle prossime elezioni.
“Rivolgo un appello alle istituzioni affinché non ci lascino soli nella gestione di questa situazione, che ormai non può più essere considerata solo un’emergenza, ma una realtà sotto gli occhi di tutti”, ha affermato monsignor Marco Brunetti. Ha poi aggiunto: “La città deve affrontare questa sfida in modo strutturale, non bastano interventi occasionali e temporanei. Chiedo alle forze politiche che parteciperanno alle prossime elezioni amministrative di inserire nei loro programmi soluzioni concrete per affrontare questo problema e rendere la nostra città più accogliente”.