Nel panorama delle migrazioni del 2023, la rotta verso la Sicilia si erge come il percorso più trafficato, rivelando un notevole incremento nell’afflusso di migranti rispetto agli anni precedenti.
La rotta del Mediterraneo centrale sta vivendo un notevole incremento nel flusso migratorio, con un aumento del 115% rispetto all’anno precedente, come riportato nei recenti dati resi pubblici da Frontex, l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera responsabile della sorveglianza delle frontiere esterne dell’Unione Europea. Nel periodo da gennaio a luglio, il numero di persone che hanno percorso questa rotta ha raggiunto la cifra di 89.047. Tuttavia, in contrasto con questa tendenza, si sta assistendo a una diminuzione sulle altre rotte migratorie europee.
In particolare, la rotta balcanica sta registrando una flessione del 26% rispetto all’anno 2022, con un totale di 52.232 migranti. La rotta del Mediterraneo orientale, che riguarda la Grecia, ha subito una diminuzione ancora più significativa, con un calo del 29% rispetto all’anno precedente, contabilizzando 17.054 persone. Anche la rotta proveniente dall’Africa occidentale, con l’obiettivo di raggiungere le Canarie spagnole, ha registrato un declino del 19%, fermandosi a 7.692 persone. Anche se in misura minore (appena il 2%), si osserva un decremento sulla rotta del Mediterraneo occidentale, che collega Ceuta, Melilla e la Spagna, registrando 6.811 persone. Più a nord, la rotta verso la frontiera orientale (Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia) ha segnato un calo del 15%, con 2.838 persone, e la rotta verso il Regno Unito ha sperimentato un calo del 2%, contando 27.260 persone.
La rotta del Mediterraneo centrale, che prevalentemente conduce in Sicilia ma coinvolge anche arrivi in Sardegna e Calabria, emerge numericamente come la strada di migrazione più rilevante rispetto a tutte le altre vie che conducono al sogno dell’Unione Europea. Su questa rotta si concentra oltre la metà di tutti i migranti che cercano di entrare in Europa. I dati di Frontex rivelano che il numero complessivo degli arrivi nei primi sette mesi di quest’anno è aumentato del 13%, con un totale di 176.100 migranti. Questi numeri rappresentano i livelli più elevati dal 2016, riferiti allo stesso periodo. Questo aumento è principalmente attribuibile all’aumento dei numeri sulla rotta del Mediterraneo centrale, che rimane la principale via di accesso all’Europa per la maggior parte dei migranti.
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Le congetture avanzate suggeriscono che il notevole aumento degli arrivi lungo la rotta del Mediterraneo centrale potrebbe essere influenzato dall’abbassamento dei prezzi richiesti dai trafficanti di esseri umani per le traversate provenienti dalla Libia e dalla Tunisia. Tuttavia, la navigazione, specialmente su barche in condizioni precarie utilizzate per il trasporto dei migranti, continua a essere estremamente pericolosa e continua a verificarsi un numero considerevole di naufragi con conseguenti vittime. Nel solo mese di luglio, oltre 2.060 persone hanno perso la vita nel Mediterraneo, e gran parte di queste tragedie sono avvenute proprio su questa rotta.