Nel mondo degli scacchi, una nuova ondata di coraggio sta facendo emergere una realtà sconvolgente, spesso sommersa nel silenzio: il “Me Too degli scacchi” sta rivelando comportamenti sessisti e molestie.
Annmarie Muetsch, giovane promessa del mondo degli scacchi e ex campionessa del mondo under 16, si è fatta portavoce di un tema scottante: il sessismo. In un’intervista rilasciata al settimanale tedesco Der Spiegel, Muetsch ha affrontato la questione senza mezzi termini, rivelando un lato oscuro che molte donne scacchiste devono affrontare.
Le sue parole sono potenti e sincere:
“Non conosco quasi nessuna donna scacchista che non abbia sperimentato il sessismo. Personalmente, ho subito così tanti commenti offensivi che ormai sembra quasi la normalità. Ho imparato a conviverci, ma per le ragazze adolescenti o per chi si avvicina da poco a questo mondo, il peso è davvero opprimente.”
Muetsch non si è limitata a parlare, ma ha anche sostenuto un appello collettivo. Assieme ad altre 14 scacchiste francesi, ha firmato una lettera aperta che denuncia il comportamento sessista da parte dei colleghi giocatori. L’appello ha raccolto più di cento firme di donne che hanno trovato il coraggio di alzare la voce contro questa dolorosa realtà.
Riflettendo su ciò che l’ha spinta a prendere posizione, Muetsch ha condiviso:
“Da quando ho aderito a questa importante iniziativa, ho iniziato a riflettere più profondamente su quello che ho vissuto. Ho dovuto affrontare situazioni che prima ignoravo, ho persino rinunciato a partecipare a alcuni tornei solo per evitare di incrociare certe persone.”
La situazione è allarmante non solo a livello personale, ma anche a livello globale. Negli Stati Uniti, il grande maestro Alejandro Ramirez è stato accusato da diverse giocatrici, alcune delle quali minorenni, di assalti sessuali e continue molestie. Ancora una volta, una lettera aperta, sostenuta anche dalla federazione francese, ha raccolto le voci di 64 giocatori e giocatrici di scacchi provenienti da tutto il mondo. Questi coraggiose giocatrici hanno denunciato di aver subito violenze sessuali da parte di altri giocatori, allenatori, arbitri e dirigenti.
Queste testimonianze sottolineano una realtà inquietante: il sessismo e le violenze di genere stanno incoraggiando molte donne e ragazze, soprattutto in giovane età, dall’abbandonare il mondo degli scacchi. È un richiamo urgente per un cambiamento radicale e un impegno concreto a creare un ambiente sicuro ed equo per tutti i partecipanti, indipendentemente dal genere.