La triste morte di Feliciana Chimenti, una stimata artigiana di borse e accessori nel caratteristico quartiere Madonnella di Bari, ha scosso profondamente la città, lasciando un vuoto incolmabile. La notizia ha suscitato reazioni emotive sui social media, ma ha anche attirato l’attenzione di Matteo Salvini, il leader della Lega e ministro dei Trasporti.
In modo preoccupante, Salvini ha utilizzato la tragica vicenda per diffondere una versione distorta dei fatti, basandosi su voci infondate e poco verificabili. Senza alcun rispetto per la verità o per il dolore della famiglia colpita, Salvini ha condiviso questa narrazione scorretta, dimostrando ancora una volta il suo cinismo e opportunismo politico.
La risposta di Gabriele, il marito di Feliciana, è stata altrettanto straordinaria quanto giustificata. Con una lettera aperta pubblicata sui social media, ha rifiutato fermamente le affermazioni di Salvini, sottolineando che sua moglie ha sempre seguito tutte le cure necessarie per affrontare la sua malattia. Gabriele ha mostrato un coraggio incredibile nel ribadire l’amore e la dedizione di Feliciana verso la famiglia e gli emarginati della società, una vera eroina dei tempi moderni.
È deprimente che Salvini, anziché dimostrare compassione e solidarietà verso una famiglia che sta attraversando un periodo così doloroso, abbia generato una situazione del genere per il suo personale guadagno politico. Questa mancanza di umanità e rispetto è ormai una costante del suo modo di fare politica, dove le emozioni delle persone sono sacrificate sull’altare degli interessi di partito.
Invece di avvicinarsi alle persone con empatia e sensibilità, Salvini sembra interessato solo a alimentare divisioni, permettendo a tragedie come questa di creare tensioni nella società. In tutta questa storia, la mancanza di rispetto verso la verità e il dolore altrui è spaventosamente evidente.
Gabriele ha scelto di rispondere con nobiltà e trasparenza, ribadendo il valore dell’amore, dimostrando che lui e la sua famiglia rappresentano il vero opposto di Salvini. Mentre il politico cerca di attirare l’attenzione per se stesso, Gabriele si concentra sulla verità e sulla giustizia, scegliendo di onorare la memoria di sua moglie con parole di coraggio e amore.
La risposta di Gabriele è stata un faro di speranza, un richiamo alla dignità e alla verità che dovrebbero essere al centro della nostra società.
Questa triste vicenda ci offre un chiaro esempio dell’uso spregiudicato dei drammi personali a fini politici. Diffondere notizie false, avallare tesi anacronistiche e arroccarsi su una tragica situazione privata che non si conosce sono azioni eticamente riprovevoli.
L’atteggiamento di Matteo Salvini, un ministro della Repubblica, dimostra una mancanza di sensibilità e compassione nei confronti delle persone coinvolte. Strumentalizzare tragedie personali e disumanizzare il dolore degli altri è una manifestazione di poca etica e di un opportunismo preoccupante.
In un contesto in cui la politica dovrebbe essere guidata dalla giustizia, dalla verità e dall’empatia, il comportamento di Salvini ci ricorda l’importanza di scegliere leader che dimostrino rispetto per la verità e la sensibilità umana. Non possiamo permettere che drammi personali diventino strumenti per fini politici e che notizie false vadano a alimentare un’agenda retrograda.
Questo episodio ci ammonisce sul pericolo di chiunque cerchi di manipolare il dolore altrui per i propri scopi, specialmente quando tale comportamento proviene da una figura di spicco all’interno del governo.
Questa è la lettera che Gabriele ha deciso di indirizzare al ministro:
Ciao Matteo Salvini
innanzitutto mi presento, sono Gabriele, il marito di Feliciana.
Da un pò, causa “vicissitudini familiari”, ho deciso di sospendere il mio unico account social (facebook), motivo per cui mi sono fatto “prestare questo spazio” dagli amici della libreria Zaum (che ringrazio di cuore).
Sto già attraversando il periodo più buio della mia vita, in più, leggere articoli “giornalettistici” su mia moglie, come quelli pubblicati sul web dal Messaggero, Leggo, L’ edicola del sud, Gazzetta del Mezzogiorno, Telebari, Il nuovo quotidiano di Puglia, Il giornale di Puglia (probabilmente ce ne saranno anche altri simili che non ho letto) è come girare il coltello nella piaga…
Roba da sadici e/o cacciatori di like…
Metà del tuo post, è un virgolettato che riprende le “grandi” testate succitate, le quali (come te o il tuo “web staff”) hanno avuto poca cura nello scegliere le “fonti”, o peggio ancora, le “grandi” testate hanno voluto “romanzare” appositamente la cosa per qualche click in più…
Allora :
1) Mia moglie ha scoperto “la cosa” solo dopo aver partorito la nostra secondogenita.
2) si è sempre sottoposta a tutte le cure previste
L’amore di mia moglie era, ed è immenso, verso i nostri figli, verso di me e verso gli “ultimi”, i più sfortunati, tipo quelli che si imbarcano perchè hanno 2 alternative :
a) morire a casa propria di fame/stenti/guerra
b) imbarcarsi (essendo anche al corrente dei rischi del viaggio) nel tentativo di “svoltare” e cambiare vita.
Noi (io e la mia famiglia), siamo il tuo OPPOSTO, bianco/nero, nord/sud, destra/sinistra, salato/dolce.
Per cui, se mai dovessimo stilare un elenco di persone da cui non vogliamo abbracci/pietà/compassione, non te la prendere, ma il tuo nome sarebbe sicuramente sul podio.
Un’ultima cosa, sai la bambina da voi citata come si chiama?
CAROLA.
Nome ispirato da 3 guerriere, le due nonne (Carmelina/Laura) e Carola Rackete !!!
Te la ricordi, vero…???
Vado, devo ricomporre i pezzi…Gabriele
Andrea Umbrello